Aosta pronta a rivedere il futuro dell’Area F8. Le ipotesi dello studio Mellano

“Domani manderemo una lettera ufficiale di richiesta alla Regione, per dire siamo pronti, chiedendo di incontrarci per prendere le decisioni su quell’area, di strategica importanza per il comune di Aosta" dice oggi in Commissione l'Assessore Donzel.
Parcheggio Telecabina di Pila
Società

Un collegamento “a raso” ciclo-pedonale fra l’Area F8 e il centro storico di Aosta, nei pressi della Torre di Bramafan, con un doppio attestamento ferroviario, reso possibile, in prospettiva, dalla realizzazione del tram-treno verso l’Alta Valle. E’ una delle suggestioni portate oggi nella II Commissione del Comune di Aosta, dall’Ingegner Paolo Cavaglià dello Studio Mellano, a cui l’Amministrazione comunale ha affidato uno studio sull’area intorno al parcheggio della telecabina per Pila.

“Questo è uno degli atti più importanti di questa consiliatura” ha sottolineato oggi l’Assessore all’Urbanistica Delio Donzel. “Nell’incontro avuto con la Regione si è concordato che prima di entrare nel merito delle scelte che si vorranno fare, bisognava avere tutti gli elementi per poter decidere”. Elementi arrivati oggi con il deposito degli atti dello studio Mellano. “Domani manderemo una lettera ufficiale di richiesta alla Regione, per dire siamo pronti, chiedendo di incontrarci per prendere le decisioni su quell’area, di strategica importanza per il comune di Aosta”. Decisione che dovrà passare attraverso una rivisitazione degli accordi di programma del 2011, che prevedevano nell’area F8 la realizzazione del palazzo unico regionale. L’obiettivo, spiega ancora l’Assessore, è di arrivare ad una decisione partecipata, che possa poi aprire ad un concorso di progettazione.

Le ipotesi dello studio sono strettamente collegate al futuro della ferrovia, in particolare del collegamento con l’Alta Valle. Lo scenario del tram-treno per Pré-Saint-Didier/Courmayeur, descritto nell’ultimo piano regionale dei trasporti, “permette un doppio attestamento, mentre la linea tradizionale no”. Oltre alla continuità e al collegamento con il centro urbano, lo studio prevede la realizzazione di una nuova piazza urbana sull’attuale sedime dei binari ferroviari.

“L’inserimento di questa nuova piazza vicino alla Torre di Bramafan potrebbe costituire un’alternativa ad un accesso più urbano del centro storico. – spiega l’ingegnere Paolo Cavaglià – A questo vanno aggiunte le considerazioni in corso sul nodo dell’Arco di Augusto”.

Viene mantenuto il parco fluviale, già previsto da uno studio del 1997, e si ipotizza il prolungamento di via Paravera, verso via Valli Valdostane, per circa 520 metri, con possibilità di chiusura dell’attuale passaggio a livello di via Carrel.”Le ferrovie hanno proposto un contributo nel caso di chiusura del passaggio a livello, che potrebbe sommarsi alle esigenze per il completamento via Paravera”.

Viene poi definita l’esigenza di mantenere l’attuale possibilità di parcheggio, almeno 1822 posti auto. Sempre in linea con il piano regionale di trasporti si ipotizza l’area come un Hub del trasporto intermodale.
Infine lo studio individua due aree edificabili, la prima di 9mila metri quadri, la seconda di 2.500, dove potrebbero sorgere nuove attività private, a servizio del turismo, che “consentano un presidio costante dell’area”. Il suggerimento è di prorogare gli incentivi previsti dall’attuale piano, in scadenza a fine dicembre. Per il collegamento con il parcheggio De La Ville, il suggerimento è di aprire un passaggio nell’ex palazzina lavoratori Cogne. “Basterebbe aprire una porta, il percorso pedonale c’è già”.

Lo studio presentato oggi, dopo una prima fase di analisi urbanistica – conoscitiva, ha visto il confronto con i diversi portatori di interessi (Regione, Pila Spa, Ordini professionali, associazioni di categoria, Vda Structure e Cogne Acciai Speciali), tutti concordi nel sostenere la necessità di cambiare la destinazione dell’area.

“Siamo rimasti stupidi che un’area con potenzialità strategiche uniche in tutto il Nord Ovest, con un comprensorio sciistico collegato al centro storico, alla ferrovia, vicino all’autostrada e ai servizi – conclude Cavaglià – ad oggi, dopo 30 anni di progetti, non abbia ancora trovato una riqualificazione”.

Da sx Pietro Verducci, Delio Donzel, Marco Framarin e Paolo Cavaglià
Da sx Pietro Verducci, Delio Donzel, Marco Framarin e Paolo Cavaglià

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