?Ho anche lavorato perché solo con il lavoro si valorizzano queste vacanze?. Così ha detto papa Benedetto XVI ai gironalisti al momento della partenza da Les Combes che lo ha ospitato per 18 giorni in queste seconde vacanza in Valle d’Aosta.
Rispetto all’aggravarsi della situazione in Medio oriente e al fallimento della tregua dopo la conferenza per la pace di mercoledì scorso a Roma, il Pontefice ha evidenziato che solo la preghiera può rappresentare ora lo strumento principale. ?Noi facciamo il possibile – ha commentato ancora – per arrivare agli orecchi dei potenti?.
A salutare Il pontefice sia a Les Combes che all’aeroporto Corrado Gex erano veramente in molti, valdostani e turisti. Un caloroso arrivederci e applausi dunque. Arrivederci che l’anno scorso hanno portato bene. Alla pace di questi luoghi che hanno permesso a Papa Ratzinger di fare alcune uscite a santuari mariani e non, di passeggiare e pregare in un contesto rilassante, si sono accompagnate dunque le preoccupazioni e l’angoscia per uno scenario internazionale in continuo peggioramento. Preoccupazioni sfociate in più occasioni in accorati appelli alla pace e al dialogo che Benedetto XVI porta con sé a Roma.
La Valle d’Aosta e l’Amministrazione regionale hanno nuovamente salutato il pontefice omaggiandolo, prima della partenza da Les Combes, di una scultura in legno rappresentate Sant’Orso e di un leggio, entrambi rigorosamente in legno. L’opera, dell’altezza di 105 cm, è realizzata con legno di tiglio dallo scultore Roberto Chiurato di Saint-Vincent.
E a chi ha chiesto al Santo Padre un bilancio dopo un anno di pontificato, Benedetto XVI ha risposto ?Comincio ad imparare il mio mestiere?.
