Trasformare gli asili nido in servizi educativi, gratuiti, rendendo strutturale il modello 0-6 anni, sperimentato in alcuni comuni. E’ quanto potrebbe a breve realizzare la Valle d’Aosta. L’obiettivo, contenuto nel programma di legislatura, è stato delineato ieri dall’Assessore regionale all’Istruzione Erik Lavevaz, in risposta ad un ordine del giorno del Partito democratico, poi respinto, nell’ambito della discussione delle leggi di bilancio.
“Abbiamo già convocato un gruppo di lavoro che si riunirà nelle prime settimane di gennaio per iniziare a costruire concretamente il percorso.” spiega l’Assessore, evidenziando come le sperimentazioni avviate in diversi comuni – come Doues, Roisan e Jovençan – hanno dato risultati incoraggianti, “con riscontri positivi da parte delle famiglie”.
Il tavolo tecnico dovrà definire i passaggi necessari e in particolare individuare i poli, coinvolgendo gli enti locali, titolari del servizio di asili nido. “E’ uno dei temi fondamentali – sottolinea l’Assessore – se infatti legassimo le scuole dell’infanzia ai nidi rischieremmo di impoverire il tessuto delle vallate laterali, causando un danno che vogliamo assolutamente evitare. L’obiettivo è mantenere le piccole scuole di montagna. Nell’idea che mi sono fatto, bisogna fare il contrario: legare il servizio di nido alla scuola dell’infanzia, così da garantire una capillarità molto maggiore sul territorio valdostano”.
Il finanziamento regionale per i servizi di nido è passato da 4,8 milioni nel 2020 a 8,5 milioni di euro per il 2026.
Sempre in tema di infanzia, l’Assessore Luigi Bertschy, rispondendo ad un ordine del giorno della Lega Vda ha annunciato la volontà di arrivare per l’estate 2026 ai voucher di conciliazione, previsti da una delibera approvata nel mese di agosto, coperti da fondi regionali e europei per oltre 16 milioni di euro.
Sarà destinato ai residenti con carichi di cura verso figli di età compresa tra 6 mesi e 14 anni, persone con disabilità o anziani non autosufficienti.
L’importo del voucher varierà in base all’Isee e all’impegno di cura e potrà essere utilizzato presso una rete di conciliazione composta da soggetti qualificati che offriranno servizi educativi, assistenziali, ricreativi, di trasporto e custodia, anche con orari flessibili. Per i bambini, ad esempio, sarà possibile coprire spese per nido, garderie, spazio gioco, babysitter, tata familiare, ludoteche, centri estivi, attività sportive, corsi di lingue, pre e dopo scuola, supporto allo studio, trasporto scolastico e laboratori.
