“Sul caso Catherine Bertone la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha toccato il fondo”. A scriverlo è in una nota è la Cgil, stigmatizzando “il continuo immobilismo dei nostri governanti.”
Secondo il sindacato la mancata partecipazione della pediatra-maratoneta ai Mondiali di Doha “è un’occasione importante persa per la dottoressa Bertone, ma perdiamo anche tutti noi valdostani”. Era, infatti, “una bella opportunità anche per la Valle d’Aosta, senza contare, aspetto non secondario, che un medico-donna-atleta sarebbe stata la rappresentante di un bel messaggio promozionale della nostra regione: la Valle d’Aosta crede nello sport”.
La Cgil si chiede, quindi, “quante opportunità deve ancora rinunciare la Valle a causa delle indecisioni di coloro che rappresentano i cittadini”.
Il caso Bertone per la Valle d’Aosta, conclude il sindacato, “è il simbolo di come questa regione stia andando sempre di più verso una deriva molto preoccupante. Il problema della carenza di personale medico in Valle d’Aosta non emerge da oggi. Da quanto tempo il nostro sindacato lo denuncia senza essere ascoltato con attenzione, ma liquidato con frasi fatte come “faremo, penseremo, agiremo”.
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Grazie Ekena, Remigio, Luana, Anna, Luana, Vex, concordo in pieno con quanto avete scritto.
Ritengo che sull’argomento si sia ampiamente discusso e al tempo stesso ritengo poco corretto continuare a parlare di una pediatra che pur di andare a questa manifestazione ha scomodato mezzo mondo alla faccia di tutte quelle persone che quotidianamente si fanno in quattro per portare a casa la pagnotta… La bertone dovrebbe accettare la sconfitta come i grandi e veri atleti sanno fare e rimboccarsi le maniche in questo periodo critico per la sanità regionale e cercare di dare il suo meglio in corsia ospedaliera… questa è la vera sfida.
Concordo la Signora Bertone ha sempre avuto intorno persone che le hanno permesso di potersi dedicare alla sua attività di maratoneta pienamente sia nel lavoro che in famiglia altro che multitasking come dicono solo una persona che ha scelto di mettere al primo posto dei suoi pensieri quello che le piace di più
La dottoressa Bertone può sempre licenziarsi e farsi assumere dalla Guardia Di Finanza o dal Corpo Forestale come fanno tutti gli atleti, così potrà correre senza creare disagi all’utenza e ai suoi colleghi che non devono subire disagi per scelte altrui. Nella vita occorre fare delle scelte. È ora che anche lei decida cosa vuole dalla sua vita. Mi stupisce che si veda il problema solo da un punto di vista.
Caterine Bertone dovrebbe decidere se vuole lavorare seriamente da pediatra oppure correre…la valle d’aosta ha bisogno di buoni medici e non di professionisti che hanno la testa da un’altra parte
Concordo la signora Bertone ha certamente sempre avuto intorno persone che le hanno permesso di potersi dedicare alla sua attività di maratoneta che al momento sembra prevalere come importanza sulla sua professione.non è una persona multitasking come l’hanno dipinta solo una persona che ha scelto di dedicarsi a quello che le piace di più e questo non le fa onore
Ancora con questa storia??? BASTA!!
Se non esistono i presupposti perché la dr.ssa Bertone partecipi ai mondiali,nche si rimetta il camice e torni a curare i suoi piccoli pazienti, ai quali interessa sicuramente di piu ritornare in salute che assistere alla sua maratona….