Un indice che cresce di una percentuale a tre cifre non è frequente. Sono aumentati del 247 per cento in un anno i soldi spesi dai valdostani in scommesse sportive. Lo sostiene, dati alla mano, l’Agicos, agenzia di stampa giornalistica dedicata al mondo dei concorsi e delle scommesse. Difficile comprendere un tale exploit, anche perché la tendenza generale, in Italia, è stabile. La nostra regione nei primi 5 mesi del 2011 ha scommesso per 3,5 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2010 arrivavamo a quota un milione circa. Siamo per fortuna ancora abbastanza lontani ancora dalle cifre totalizzate dalla Campania, la regione dove si scommette di più. I campani nei primi cinque mesi dell’anno hanno “investito” in questa attività 267,2 milioni di euro, mostrando però un calo del 5,3% sullo stesso periodo del 2010. In Sardegna le scommesse calano invece del 30 per cento.
Non sembra essere una buona notizia. Pochi giorni fa il Censis ha pubblicato un’indagine intitolata ‘La crescente sregolazione delle pulsioni’, secondo la quale la percentuale di giocatori patologici nella popolazione adulta, varia tra l’1 e il 3%. Delle due l’una: o i giocatori valdostani sono diventati più numerosi (e quindi sono aumentati anche quelli patologici) oppure quelli già esistenti hanno triplicato il loro volume di spesa. Secondo un altro rapporto del Censis, nel 2008 ogni abitante della Valle d’Aosta aveva giocato mediamente 954 euro, piazzandosi al quinto posto nella lista delle regioni più dispendiose.