Caos Poste: domani l’incontro azienda-sindacati. “Vogliamo che siano rispettati i patti”
Dal periodo natalizio, in molti comuni della Valle d’Aosta non arriva più la posta. “Mancano postini, ci sono zone scoperte”, spiega Enzo Berthod, della Slp Cisl. Poste italiane ha cambiato l’organizzazione del recapito della corrispondenza, raggruppando lo smistamento della corrispondenza nelle sedi principali. Nei mesi scorsi, l’azienda ha firmato con i sindacati un nuovo accordo nazionale per riorganizzare completamente il servizio, che prevede la copertura di tutte le zone di recapito, intervenendo con personale interinale per coprire le assenze per malattie e assenze superiori a 20 giorni.
“Nel nuovo accordo – continua Berthod – si parla espressamente del mantenimento del servizio con la copertura totale delle zone di recapito e la sostituzione del personale mancante con contratti interinali”. Ma così non è stato: “In particolare, una zona di Courmayeur e i comuni di La Salle e Cogne sono senza corrispondenza da quasi un mese per malattia dei postini, che non sono stati sostituiti“, aggiunge Berthod. Con la riorganizzazione, lo smistamento della posta di La Salle avviene ad Arvier; quella per Cogne ad Aymavilles.
Ma sono stati segnalati problemi anche in altre aree dell’alta Valle: disservizi sono segnalati a Saint-Nicolas, a Saint-Pierre e a Gressan. “Denunciamo l’ennesimo disservizio – si legge in una nota della BCC Valdostana – nella distribuzione della posta indirizzata ai nostri soci”. La banca ha inviato il 18 dicembre la rivista da lei pubblicata, “Nouvelles – Informazione ai soci” con gli auguri natalizi, e non risulta ancora recapitata in alcune zone della Valle. Anche Federconsumatori denuncia “una situazione ormai diventata insostenibile per gli utenti” costretti a subire le “ricadute negative” della riorganizzazione del servizio.
L’azienda, tramite il responsabile delle relazioni esterne Antonio Sgroi, parla di “temporanei disagi” che si protraggono “solo da alcuni giorni e non da mesi” di cui discuterà con i sindacati “per giungere ad una soluzione condivisa. C’è da dire – aggiunge Sgroi – che la conformazione della Valle non agevola la sostituzione temporanea del personale, perché spostare addetti dalle aree vicine è quasi impossibile“. Un problema che, per i sindacati, è reale, ma è determinante: “E’ una difficoltà di tutti i territori montani – conclude Berthod – e a cui Poste italiane fa fronte con continui straordinari per i postini al lavoro e senza ricorrere agli interinali per le sostituzioni. Anche il personale assunto a tempo determinato è perlopiù in servizio da aprile a settembre, con il periodo invernale scoperto. Trasformando questi part-time in tempo completo, il problema sarebbe risolto”.