Nel 2023 le decadenze da alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) erano state 108, con 13 sfratti eseguiti. Dodici mesi dopo, i numeri si sono quasi dimezzati: 49 le decadenze registrate e solo 4 gli sgomberi, due dei quali legati alla morosità, gli altri per mancata occupazione dell’alloggio.
A spiegare la riduzione dei numeri avvenuta nell’arco di un solo anno è stata oggi in una conferenza stampa la dirigente dei servizi alla persona Sabrina Casola.
“La casa è un diritto fondamentale e non può essere considerata semplicemente come una struttura. Dobbiamo partire dall’idea che al centro di ogni politica ci sono le persone, ed è proprio attorno alle loro esigenze che va costruito ogni progetto. Senza una casa, è difficile anche solo immaginare un percorso di vita dignitoso e strutturato” ha spiegato Casola. Accanto alla revisione della legge 3 sulle politiche abitative, che dovrebbe approdare a giorni in Giunta regionale, si è lavorato quindi per cambiare paradigma.
“Abbiamo deciso di intervenire per correggere alcune situazioni critiche: non possiamo più tollerare che persone escano dalle case popolari per problemi che sono spesso sociali e non solo abitativi. È comodo, ma sbagliato, ribaltare tutto il peso su chi già si trova in difficoltà. Serve lavorare in prevenzione. Per questo abbiamo introdotto un flusso operativo che prevede, in caso di procedura di decadenza dell’alloggio, una segnalazione preventiva ai servizi sociali. Le famiglie vengono informate e, se non si oppongono, scatta il silenzio-assenso che consente ai servizi di attivarsi, offrendo supporto, contributi o soluzioni alternative per evitare lo sfratto”.
I numeri sembrano al momento di dimostrare la bontà del percorso avviato.” Questo approccio di prevenzione consente di evitare l’accumulo di debiti irrecuperabili da parte degli inquilini (nda la morosità nel bilancio Arer ammonta oggi a 5 milioni di euro). È un modello che sta dando risultati positivi.”

Progetti sociali e nuovi modelli abitativi
Oltre alla prevenzione per chi già è inserito in un alloggio di edilizia residenziale pubblica, l’Assessorato alle politiche sociali ha messo in campo diversi progetti, temporanei e non, per chi si trova in difficoltà. Si va dai 38 alloggi destinati all’emergenza abitativa, al progetto partito nel maggio scorso di pronto intervento sociale per le emergenze, attivate su richiesta degli enti segnalanti, al progetto Far Casa, struttura di prima accoglienza con 30 posti letto, dedicata a persone che si trovano improvvisamente senza un tetto – ad esempio, dopo uno sfratto esecutivo. La permanenza massima è di 18 mesi, durante i quali viene fornito un accompagnamento educativo e sociale per costruire un nuovo progetto di vita.
Un altro progetto è il co-housing per anziani fragili over 65, che non possono permettersi un alloggio autonomo. “Alcuni degli ospiti avevano già partecipato al progetto “Fuori casa”, e si sono reinseriti in questa nuova esperienza di convivenza. È un progetto pilota riuscito, dove le relazioni si sono rivelate fondamentali: una delle ospiti ha assunto la responsabilità formale dell’utenza domestica, bollette comprese, diventando punto di riferimento per tutti gli altri”. Correlato a questo progetto a breve arriverà il taglio del nastro per l’orto solidale, gestito in parte dagli ospiti stessi. Infine sono attivi un progetto per persone senza fissa dimora, con supporto all’inserimento nei servizi specialistici (psichiatria, salute, etc.); la casa rifugio Arcolaio per donne vittime di violenza, con o senza figli, che offre accoglienza e avvio di percorsi di autonomia – a breve arriverà anche un servizio di seconda accoglienza per queste stesse donne – ; il progetto per la vita indipendente di persone con disabilità, che prevede alloggi ad Aosta e Saint-Pierre (dieci posti complessivi); un progetto per persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, con quattro posti disponibili.
Accanto a queste iniziative la Regione sostiene con uno stanziamento di 5 milioni di euro i nuclei familiari fragili – 2600 quest’anno – con un contributo agli affitti.
“La casa – ha spiegato l’assessore regionale alle politiche sociali Carlo Marzi, introducendo l’incontro con la stampa – non può essere vista soltanto come edilizia residenziale pubblica o risposta all’emergenza. Dobbiamo accompagnare le persone lungo tutto il loro percorso di vita, individuando e affrontando le cause che portano alla perdita di un alloggio.”
Investimenti sull’edilizia pubblica
L’altra faccia della medaglia riguarda gli interventi sul patrimonio di edilizia residenziale. L’assessore Davide Sapinet ha restituito un quadro del patrimonio ERP e degli investimenti realizzati. La Regione gestisce circa 1.700 unità immobiliari, a cui si aggiungono circa 1.000 locali con destinazione diversa (commerciale o di altro tipo). “Dal 2015 – ha spiegato Sapinet – sono stati effettuati investimenti significativi per la manutenzione straordinaria e la costruzione di nuovi alloggi. Solo tra fondi statali ed economie di programmazione, nel 2025 sono stati messi a bilancio oltre 4 milioni di euro per la realizzazione di 36 nuovi alloggi nelle ex soffitte delle case Giacchetti, al quartiere Cogne di Aosta. L’intervento, del valore di 4 milioni di euro, si affianca alla riqualificazione energetica già effettuata sull’edificio”.
Verranno ristrutturati circa 130 alloggi sfitti grazie a vari programmi e accordi quadro: 60 alloggi con risorse pregresse; 56 alloggi attraverso il programma “Sicuro, verde e sociale”; 17 alloggi finanziati direttamente da ARER e 72 alloggi nei comparti Fresia e Gazzera con fondi Pinqua, da completare entro fine 2025.
Nel 2025 si procederà alla stipula di due nuovi accordi quadro per la manutenzione straordinaria di 80 alloggi sfitti in tutta la regione (2 milioni di euro), con la possibilità di un terzo accordo da 900 mila euro tramite fondi statali rimodulati. Saranno anche ristrutturati altri 40 alloggi attualmente non assegnabili, tramite ulteriori fondi regionali e statali in corso di trasferimento.
Al Quartiere Cogne la riqualificazione urbanistica, sociale ed economica dell’intero quartiere prevede un investimento complessivo di 23,2 milioni di euro (programma PINQUA, completamento previsto marzo 2026), mentre l’efficientamento energetico di circa 500 unità abitative non coperte dal PINQUA, arriverà con fondi per 25,1 milioni di euro (Superbonus 110%). In 22 fabbricati ERP distribuiti in vari comuni valdostani sono stati completati lavori di efficientamento energetico per un valore complessivo di 20 milioni di euro. Sempre nel comparto Giacchetti e Stura-Filippini di Aosta, è quasi concluso il rifacimento delle reti di scarico (610 mila euro), mentre proseguono anche gli interventi di sostituzione dei serramenti e manutenzione straordinaria di 12 alloggi sfitti (1,5 milioni di euro).
È in fase di studio un intervento per la costruzione di circa 80 nuovi alloggi al Quartiere Dora, recentemente acquisita da ARER. Il valore stimato dell’investimento è di 25 milioni di euro, in attesa di copertura con fondi ministeriali.
“La prossima settimana” ha annunciato il presidente dell’Arer Ivo Surroz “parteciperò a Roma all’Assemblea della Federazione casa a Roma dove sembra che a livello nazionale siano in arrivo dei bandi con finanziamenti importanti”.