Caso Cogne: nuova perizia psichiatrica per la Franzoni. Taormina “il processo non ci interessa più a questo punto”

Una nuova perizia psichiatrica ad Annamaria Franzoni. E' quanto hanno chiesto i giudici, in accoglimento della richiesta fatta dall'accusa. E' la seconda delle dieci ordinanze lette a fine giornata dal presidente della Corte...
Società

Una nuova perizia psichiatrica ad Annamaria Franzoni. E’ quanto hanno chiesto i giudici, in accoglimento della richiesta fatta dall’accusa. E’ la seconda delle dieci ordinanze lette a fine giornata dal presidente della Corte d’assise di Torino Romano Pettenati. La richiesta ha fortemente irritato la difesa. L’avvocato della famiglia Franzoni, Carlo Taormina, è infatti insorto ribadendo che la sua assistita non vi si sottoporrà.
Nella mattinata la seconda udienza del processo è cominciata con la visione del filmato girato dagli agenti dell’Arma dei Carabinieri nella stanza della villa in cui fu ucciso Samuele Lorenzi. Immagini forti. La mamma di Cogne non ce l’ha fatta, ha pianto e ha dovuto distogliere lo sguardo di fronte ai particolari raccapriccianti. Nella deposizione Enrico Pesenti, il maresciallo dei carabinieri del nucleo operativo di Aosta che girò il video proiettato, in qualità di testimone ha ribadito che il pigiama era sopra il letto così come dalle immagini.
Particolare questo che tenderebbe a confermare la ricostruzione dell’accusa, secondo cui il killer avrebbe colpito il piccolo Samuele Lorenzi inginocchiato sul letto indossando un pigiama che poi avrebbe infilato nel piumone. Il militare ha dovuto rispondere a domande, sollecitate soprattutto dall’avvocato Carlo Taormina, sulle modalità della ripresa, effettuata con una telecamera Panasonic in dotazione all’Arma. Taormina, già al momento della proiezione, aveva fatto notare che c’ erano “una dozzina di salti di immagine” e, in un paio di occasioni, un effetto di dissolvenza. In risposta il carabiniere ha detto che non si è trattato di una ripresa continua e che durante la ripresa potrebbe essere stato schiacciato qualche pulsante che abbia dato origine alla dissolvenza in questione.
Taormina nella sua difesa ha poi denunciato la sparizione dal fascicolo dell’indagine di 125 fotografie. Una delle possibili spiegazioni fornite da uno dei carabinieri ascoltati in udienza é che siano state adoperate due macchine fotografiche (e che quindi la numerazione non coincida), oppure siano state cancellate dalla memoria immagini non ritenute utili ai fine dell’indagine, ma Taormina ha detto che è necessaria un’indagine della procura di Torino. L’avvocato difensore ha poi ha ribadito che si farà consegnare il verbale di udienza e “prenderà le iniziative necessarie”, tra le quali un probabile esposto formale all’autorità giudiziaria. E’ comunque un processo che non ci interessa più . Con questa affermazione Carlo Taormina ha chiuso la giornata dopo la richiesta della perizia psichiatrica ad Annamaria Franzoni, dopo che la prima perizia è stata bollata per la presenza di elementi non convincenti. Prossima udienza a lunedì prossimo.

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