Fare diventare la clinica di Saint-Pierre un ospedale Covid “significherebbe un ulteriore notevole esborso di risorse economiche e provocherebbe per i cittadini valdostani un disagio non compensato dal servizio pubblico”. A scriverlo oggi, con una dura presa di posizione nei confronti dell’Assessore regionale alla Sanità Mauro Baccega, sono Cgil, Cisl e Uil.
“Nonostante da Saint-Pierre continuino a rigettare al mittente la proposta, Baccega imperterrito rilascia dichiarazioni su presunte trattative in corso. È chiaro che sia solo nella testa dell’assessore questa trattativa” scrivono in una nota i sindacati confederali, per i quali la clinica “deve mantenere il suo status quo, anche perché non dimentichiamo che c’è già una convenzione di 7 milioni di euro tra Regione e la clinica, nata per la riabilitazione e la chirurgia ortopedica”.
I sindacati ricordano, inoltre, come il progetto metta a rischio dei posti di lavori.
“Baccega metterebbe a rischio i posti di lavoro e creerebbe un disagio difficile da colmare per i cittadini, che hanno necessità di sottoporsi alle cure della clinica. È vero che sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, dicevano i latini. Non si può continuare a far finta che i lavoratori non esistano e che l’attività della Clinica di Saint-Pierre non sia necessaria”.
La preoccupazione delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil è poi l’ospedale Covid, così come ipotizzato, possa diventare “l’ennesima cattedrale nel deserto in salsa valdostana”, per questo chiedono alla politica di “agire con responsabilità e si metta la mano sulla coscienza, pensando veramente a che cosa sia meglio per tutta la comunità, lavoratori compresi. Non abbiamo bisogno di slogan e frasi ad effetto, ma di fatti”.
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La domanda e’ chi c’e`dietro al signor Baccega? (il quale non e’ esattamente un genio)
A chi interessa l’affare? La risposta la sanno tutti.