In poco più di 190 pagine è racchiuso il presente di uno degli Hotel più rinomati d’Italia e a livello internazionale, il Bellevue di Cogne, appartenente al marchio Relais e Chateaux, il punto di riferimento per l’eccellenza nel campo della ristorazione e dell’industria alberghiera.“Questo libro deve rimanere nel cassetto e poi un giorno, magari tra venti anni, lo si tirerà fuori per scoprire come era il Bellevue. Se la nostra famiglia avesse fatto questa operazione dall’inizio oggi avremmo un patrimonio di ricordi e saperi notevole”. Così Piero e Laura Roullet nel descrivere la realizzazione del progetto “Colori e sapori – Hotel Bellevue 2012” la pubblicazione, sotto il coordinamento editoriale della giornalista Marinella Vaula, creatrice del semestrale “Images”, presentata nei giorni scorsi a Cogne nel corso di una serata conviviale, anticipata da una visita a “Le sorgenti del Gran Paradiso” la nuova Spa dell’Hotel Bellevue: 1200 mq2 di percorsi acquatici e di benessere con un colpo d’occhio unico sui prati di Sant’Orso.
Il libro è un album di fotografie, realizzate da Vincenzo Lonati, che, alternandosi tra le quattro stagioni, documenta come “casa Roullet – Jeantet” accolga oggi i suoi ospiti tra eccellenze gastronomiche, arredi e volti di chi si occupa di tale ospitalità. “La famiglia è l’anima di questa casa in cui le generazioni si susseguono cercando di migliorare la qualità dell’offerta mantenendo però sempre le originali tradizioni della valle di Cogne” affermano al Bellevue “senza tradizione non vi può essere innovazione ma solo un susseguirsi di mode effimere. La tradizione è la somma delle innovazioni positive che hanno avuto un successo duraturo”. Sembra che una nuova tradizione sia stata inaugurata dall’attuale generazione: raccogliere e fermare il tempo tra le pagine di un libro, per riassaporare in ogni momento il piacere di un’ospitalità unica tra le nostre valli, che diventa un tesoro da conservare e che sa essere anche poesia. Il libro non è arricchito da testi, bastano infatti le immagini e le poche parole che Piero Roullet scrive nell’introduzione: “La nostra musica è fatta di attenzioni discrete, la nostra pittura sono i piatti con i quali deliziamo gli occhi e il palato del viandante, i nostri versi sono i vini appropriati e stupefacenti, le nostre parole sono i menù leggeri, insoliti, armoniosi”.