Concorso insegnanti, sindacati contro le prove scritte in lingua straniera

Flc CGIL, CISL Scuola, SAVT École e SNALS Valle d'Aosta chiedono all'Assessorato regionale all'Istruzione "di consentire agli aspiranti valdostani di rispondere ai quesiti delle prove utilizzando la lingua francese".
Società

"Pur consapevoli che la conoscenza delle lingue e il plurilinguismo sono una connotazione virtuosa della scuola, non possiamo non denunciare il fatto che, fino alla data odierna, gli insegnanti precari della scuola secondaria che si sono preparati per partecipare al Concorso non hanno mai dovuto sostenere percorsi didattici in lingua straniera". Così in una nota le organizzazioni sindacali scolastiche della Valle d’Aosta Flc CGIL, CISL Scuola, SAVT École e SNALS sulla bozza di Bando del Miur per l’imminente Concorso ordinario per l’immissione a ruolo di docenti di ogni e grado di scuola e per le diverse classi di concorso. Secondo quanto dichiarato in questi giorni dal Ministro Giannini gli aspiranti insegnanti di ruolo dovranno sostenere un quarto della prova scritta in una lingua straniera a livello almeno B2.

"A questo punto ci chiediamo: se il Miur – continua una nota –  intende sottoporre gli aspiranti a prove per cui non ha preparato i concorrenti, allora i quesiti che esigono risposte disciplinari in lingua straniera non sono forse introdotti per escludere e selezionare ingiustamente?".

Flc CGIL, CISL Scuola, SAVT École e SNALS Valle d’Aosta chiedono all’Assessorato regionale all’Istruzione "di consentire agli aspiranti valdostani di rispondere ai quesiti delle prove utilizzando la lingua francese, in quanto la bozza del bando del Miur prevede che la prova sia svolta in una delle seguenti lingue comunitarie: francese, inglese, tedesco e spagnolo".

Secondo i sindacati "la richiesta di poter utilizzare la nostra langue 2, ovvero il francese, per rispondere ai quesiti previsti dalle prove concorsuali, non esclude certo la disponibilità dei docenti precari ad apprendere la lingua inglese a livello almeno B2 dopo l’avvenuta stabilizzazione, in un futuro percorso di puntuale formazione e aggiornamento".

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