Conferenza di Franco Berrino: un evento mal gestito

Un lettore segnala alcune criticità nell'organizzazione della conferenza del dottor Berrino di venerdì scorso al Teatro Splendor di Aosta.
Franco Berrino
I lettori di Aostasera, Società

Vorrei segnalare la mia indignazione per quello che reputo una gestione di evento pubblico pessima.
Riferendomi all’evento organizzato da tempo dall’Ausl-Vda, presso il cinema-teatro Splendor di Aosta.
A fronte di un’affluenza di pubblico prevedibilmente notevole, stante la notorietà e la competenza del conferenziere, già oltre un’ora prima dell’ora di inizio – le 21 – un gran numero di persone si era assiepato davanti alle porte e lungo il marciapiede.
Nonostante di minuto in minuto la massa di persone si gonfiasse, gli organizzatori non hanno aperto le porte che alle 20.45, praticamente all’ultimo momento utile per un inizio ad orario.
Tutto questo far attendere per oltre un’ora in piedi all’aperto, persone anche anziane, senza alcun motivo, visto che l’evento era gratuito, quindi non necessitante il transito in biglietteria.
Per un’ora, chi stava di fronte allo Splendor in attesa, vedeva lo spettacolo all’interno di operatori intenti alla preparazione di una sorta di cerimoniale d’antan, tavolini con pile di volantini, e hostess che avrebbero distribuito la rivista di Viola.
Oltre allo spreco di carta, in un’epoca digitale, entrando in platea non ho trovato un posto libero, pur essendo tra i primi ad arrivare (alle 20.03 ero davanti alle porte dello Splendor). Le prime tre file erano "riservate", e a parte alcuni posti che poi sarebbero stati occupati legittimamente dai sordomuti (assistiti dal linguaggio dei segni), gli altri erano oggettivamente posti per "Privilegiati".
Oltre al malcostume italiota di favorire i privilegi, anche il malcostume di molti spettatori, che appena preso posto hanno "prenotato" mezze file di posti per amici e conoscenti (molti che non sarebbero neppure arrivati), mettendo sulle sedie vestiario, accessori …
Essendo ormai anziano e stanco per l’attesa, mi sono seduto sui scalini, e subito una specie di buttafuori dell’organizzazione mi segnala che è vietato per motivi di sicurezza, senza darmi alternative. All’avvio della serata, viene detto che tra duecento e trecento persone sono state rimandate a casa per insufficienza di posti.
Domande: perché non hanno tenuto aperte le porte dello Splendor, di modo che man mano che le persone arrivassero potessero prendervi posto? perché maltrattare così le persone obbligandole a un’attesa così inutile? perché lo spreco di carta? perché i posti riservati?

Bruno Cavallaro

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