Controlli sanitari per la TBC su 160 agenti delle carceri di Brissogne
Controlli sanitari per verificare la presenza o un possibile contagio da tubercolosi sono stati condotti sui 160 agenti del carcere di Brissogne, dopo che ad un detenuto nordafricano del penitenziario è stata diagnosticata il 23 luglio scorso la tubercolosi. Sulla questione Carmelo Passafiume, vicesegretario regionale Piemonte Valle d’Aosta dell’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria (Osapp), in una lettera inviata al Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria Piemonte e Valle d’Aosta e diffusa anche agli organi di informazione, denuncia un “assurdo ritardo con cui la patologia è stata diagnosticata” e rileva che “non si è provveduto alla dovuta tutela della salute del personale di Polizia penitenziaria e dei loro familiari“. Per il dirigente dell’Osapp inoltre “appare inspiegabile come in una struttura quale quella penitenziaria con un servizio medico 24h su 24 e relativo medico responsabile si sia verificato un caso così eclatante di malasanità?.
A diagnosticare la malattia nel detenuto sono stati infatti i medici dell’ospedale di Aosta, dopo il ricovero dell’uomo. Per Passafiume, la Direzione Amminsitrativa e sanitaria della casa circondariale di Brissogne ?non hanno operato con la dovuta diligenza?. Tutti gli esami condotti su agenti e familiari hanno comunque dato esito negativo.
L’ultimo caso di tubercolosi registrato a Brissogne risale al 2002.