Coronavirus, 144 positivi in Valle d’Aosta. Salgono a 61 le persone ricoverate in ospedale

Complessivamente i tamponi da refertare sono 99. 1443 le persone in isolamento precauzionale presso il proprio domicilio. Aumentano i posti letto nel reparto Covid-19.
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Continua a crescere il numero di contagiati da Coronavirus in Valle d’Aosta. L’ultimo dato, aggiornato alle ore 18, diffuso durante la conferenza stampa dell’Unità di crisi, segnala 144 positivi in Valle d’Aosta.
In ospedale ne sono ricoverati 61, di cui sei in rianimazione. Altre tre in rianimazione sono casi sospetti di cui si attende il tampone. Complessivamente i tamponi da refertare sono 99, 173 quelli risultati negativi sui 418 effettuati.  1443 le persone in isolamento precauzionale presso il proprio domicilio.

“Oggi abbiamo predisposto un ulteriore ampliamento del reparto Covid-19” ha annunciato oggi durante la conferenza stampa il dottor Luca Montagnani, oggi nominato Coordinatore per la gestione di tutte le attività di carattere sanitario. Sempre al primo piano i letti a disposizione dei pazienti Covid-19 da 66 diventano 97. Dal pomeriggio sono operativi inoltre i 20 posti di rianimazione. “Abbiamo trasferito quelli di rianimazione non per covid-19 nel reveil della sala operatoria”.

Il dottor Montagnani non nasconde la preoccupazione di chi opera in prima linea in questo momento. “La situazione è grave, il personale è stanco e sta dando il massimo in questo momento, ma nonostante la situazione gravissima cerchiamo di fare il nostro meglio, per rispettare l’impegno preso quando ci siamo laureati. Non posso negare che siamo tutti molto preoccupati, ma cerchiamo di affrontare questa situazione al meglio”.

Per liberare l’ospedale, la Giunta regionale ha approvato una delibera per consentire all’Usl di spostare alla clinica di Saint-Pierre i pazienti  lungodegenti non urgenti. La Giunta inoltre ha avviato percorso per avere l’unità speciale di continuità assistenziale. “Ne possiamo avere due – ha spiegato l’Assessore regionale alla Sanità Mauro Baccega – ma stiamo ragionando per averne una terza dedicata alle microcomunità”.

Il Presidente della Regione ribadisce l’appello lanciato nei giorni scorsi. “Rimane un problema il reperimento delle apparecchiature avanzate sul mercato. Qualcosa si è mosso e questo ci ha permesso di iniziare a stabilire dei contatti anche all’estero che stiamo andando a definire. “Rilanciamo oggi questo appello, va bene il sostegno economico, ma in questo momento servono anche le relazioni, anche oltre oceano, che qualcuno può avere”.

I controlli effettuati dalle forze dell’ordine dall’11 marzo sono stati 6.300, con un totale di 150 violazioni denunciate. “Sono state trovate persone che avrebbero dovuto stare in isolamento volontario” ricorda il Presidente della Regione. Monitorati anche 89 esercizi pubblici, solo in un caso è scattata la denuncia con relativa sanzione.

La polemica sulle mascherine “fazzoletti di carta”

Durante la conferenza stampa di oggi il direttore sanitario Pierluigi Nebiolo è poi intervenuto su un video postato sui social da un medico del Pronto soccorso e diventato virale. Nel filmato si vede il sanitario lamentarsi per il ” banale fazzoletto che improvvisamente assurge a presidio medico di protezione”.  Indossando la mascherina, oggetto di polemica,  Nebbiolo ha ricordato come ai dipendenti Usl sia fatto divieto di postare sui social durante l’orario di servizio: “Raccoglieremo ora tutte le informazioni, per un eventuale procedimento disciplinare”. 

Nebbiolo
Nebiolo

Sulla fornitura del dispositivo di protezione, il direttore ha poi aggiunto: “Questa mascherina ci consente ora di lavorare, perché altre non ne abbiamo. Servono a far sì che le altre persone che ci circondano, possano da me, eventuale positivo, non essere contagiate. E’ una protezione per me, ma anche per i pazienti. Questo operatore lavorava in un reparto che non doveva in ogni caso avere dispositivi particolari”.

 

 

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