Coronavirus, anche gli allevatori organizzano un flash mob. “Suoniamo le campane”

L'appuntamento è sabato 21 marzo alle ore 11.30. Campane, campanacci e campanelle risuoneranno per ricordare il lavoro degli allevatori ma anche per trasmettere un segnale di speranza.
Società

L’appuntamento è sabato 21 marzo alle ore 11.30. Campane, campanacci e campanelle risuoneranno per ricordare il lavoro degli allevatori, persone che continuano a fornire le fondamentali materie prime per l’alimentazione quotidiana, ma anche per trasmettere “un segnale di speranza e solidarietà per chi è malato, è isolato o sta contribuendo in prima linea alla lotta contro il Covid-19”.

“Un suono che significa “noi ci siamo”.  – spiega una nota Marzia Verona, allevatrice e scrittrice di Nus  – Restiamo in stalla, ma non ci fermiamo, anche perché solo il più tragico degli eventi può allontanare l’allevatore dai suoi animali, che devono esere nutriti e accuditi quotidianamente. Gli allevatori ci sono, gli animali continuano a nascere e a produrre anche in queste difficili giornate.”

L’idea del Flash mob è nata in una piccola stalla della Valle d’Aosta, aspettando il parto di una capra.

“Grazie al passaparola e alla collaborazione in particolare alcuni amici allevatori, in meno di 24 ore sono arrivate migliaia di adesioni, anche dalla Svizzera, dall’Austria e dalla Francia. Inoltre alcuni parroci piemontesi hanno comunicato che contribuiranno facendo suonare le campane dei loro campanili”.

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