Torna nel weekend l’operazione “Stella Alpina” degli Alpini I soldi raccolti andranno a medici, infermieri, operatori sanitari impegnati in questi mesi nell’emergenza coronavirus.
Mentre continuano le offerte sul conto corrente IBAN : IT 80 V 08587 01212 000120 103501 presso la BCC Valdostana di Corso Lancieri, a Aosta, con la causale Virus, sarà possibile dare un ulteriore segno di riconoscenza al personale sanitario del Parini e del Beauregard acquistando nel fine settimana i tradizionali vasetti di Stelle Alpine, offerta consigliata di 5 euro.
“Sono molto soddisfatto della raccolta fondi che, a tutt’oggi, supera i quarantamila euro e spero che con la vendita di Stelle Alpine si possa dare a tutti coloro che sono stati in prima linea un giusto ringraziamento” dice il Presidente dell’Ana valdostana Carlo Bionaz. “Abbiamo inviato una lettera ai 41 Parroci della nostra Diocesi affinché ci concedano il permesso di vendere le stelle alpine sul sagrato delle chiese chiedendo loro nel contempo di aiutarci nella sensibilizzazione dei fedeli sulla valenza della nostra iniziativa. Una vendita particolare sarà poi allestita all’interno del Supermercato Cidac di Aosta dove il tradizionale grande afflusso della clientela rappresenta una indiscutibile promozione per la potenziale vendita delle stelle alpine. Con la generosità che la contraddistingue la Cidac integrerà poi la raccolta fondi con una propria offerta”.
In questi giorni gli Alpini sono ancora impegnati nella consegna di mascherine nella Città di Aosta. L’ultima incombenza in ordine di tempo vedrà le Penne Nere coinvolte sul fronte degli Esami di Maturità.
“La Sovraintendenza agli Studi, su segnalazione della Protezione Civile Regionale, ci ha chiesto la disponibilità di controllare la temperatura di studenti ed insegnanti all’ingresso del Liceo Bérard, Liceo Artistico e Liceo Musicale -spiega ancora Bionaz – Abbiamo garantito la nostra presenza e sino al 26 giugno tre persone, nei giorni previsti , saranno di buon’ora davanti ai portoni. Anche questa volta non ci siamo tirati indietro ma ritengo che questo debba essere considerato un servizio integrativo della Protezione Civile e ci venga pertanto riconosciuto”.