Scuole chiuse fino al 3 aprile: queste le misure prese dal governo, rendendo necessari dei provvedimenti più seri e duraturi di quelli adottati fino ad ora. Se all’inizio regnava ancora confusione e la didattica online non sembrava che un’opzione possibile, adesso, col prolungamento della pausa forzata, questa modalità di insegnamento diventa indispensabile. La Sovrintendente agli studi Marina Fey ha già dato delle disposizioni utili per l’attivazione della didattica a distanza, anche riguardo alle specifiche esigenze di studenti con disabilità.
I numeri dimostrano d’altronde che la popolazione scolastica valdostana ha già intrapreso da anni un percorso virtuoso nell’utilizzo di soluzioni cloud per la comunicazione: la piattaforma WebEcole Apps ha infatti raggiunto negli ultimi sei mesi ben 17.501 utenti. Tra i metodi suggeriti è privilegiato l’utilizzo di Classroom, che permette di caricare materiale didattico, e dell‘App Google Meet. Quest’ultima, che consente di tenere lezioni in diretta agli alunni e nello stesso tempo di registrarle per usi futuri, è stata potenziata proprio per sostenere le scuole in questo momento di criticità. Diffuso inoltre l’utilizzo di YouTube, dove i professori caricano le loro lezioni, e di Skype, dove comunicano direttamente con gli studenti.
Se questo è il quadro generale per quanto riguarda le scuole secondarie, più difficile è invece la situazione per le scuole primarie, dove gli alunni spesso non dispongono di dispositivi personali per entrare in rete. I maestri sono quindi invitati a condividere materiale coi genitori tramite email e registro elettronico.
Molta confusione infine riguardo all’accesso alle scuole per il recupero di libri e materiale, fino ad adesso regolamento in modo autonomo dalle diverse istituzioni, che sembrano ora essere orientate verso una chiusura totale al pubblico.