L’emergenza Coronavirus può essere anche l’occasione per reinventarsi. E’ quanto sta succedendo a Roberto Carcione, 43 anni di Aosta ma da oltre 2o anni residente in California. Negli States Roberto è sbarcato dopo aver vissuto alcuni anni a Londra per imparare l’inglese. “Dopo il militare ho deciso di lasciare Aosta, nonostante a quel tempo lavorando come pizzaiolo guadagnavo bene. – racconta – L’Italia non mi dava però abbastanza e ho iniziato a girare il mondo”.
Dopo la capitale inglese, Roberto si è spostato a New York, poi a Toronto, per tornare di nuovo in Inghilterra e poi in Nevada. “Qui ho cucinato per il governatore“. Poi l’approdo in California, prima a San Francisco, in seguito a Los Angeles, dove ha vissuto per dodici anni e negli ultimi sei mesi a Palo Alto. E’ qui che l’emergenza coronavirus l’ha trovato, mentre faceva il personal chef e il captain wine in uno dei ristoranti greci più famosi della zona.
“Sono a casa dal 6 marzo” spiega “All’inizio pensavamo tutti fosse una cosa passeggera, ma poi abbiamo capito che sarà difficile ripartire. I grandi gruppi della Silicon Valley come Google e Facebook hanno già fatto sapere che fino al 2021 non se ne parla di organizzare eventi e feste, quindi viene meno per noi ristoratori una buona forma di guadagno. La gente è poi molto spaventata. Le restrizioni qui sono minori che in Italia, quando vado a correre o a camminare in montagna vedo diverse persone con mascherine, alcuni con visiere da giardiniere altri con la testa tutta coperta”.
Nonostante i dati ufficiali sulla mortalità non sembrano preoccupare più di tanto, la linea del governatore sembra essere quella di tenere tutto chiuso ancora per diverse settimane. “Dicono che a Los Angeles c’è un nuovo focolaio di contagi e il governatore vorrebbe mantenere ancora tutto chiuso per dieci settimane, con un ritorno alla normalità non prima di settembre. Al momento con 4 milioni di abitanti Los Angeles conta circa 700 morti, mentre nella mia cittadina Palo Alto, 65mila abitanti, se ne contano 52″.
Lo screening della popolazione è iniziato, ma i tamponi sembrano essere appannaggio di chi possiede una assicurazione medica. “Io abito ad 1 km dall’Università di Standford dove vengono fatti dei drive-thru, ovvero dei test mentre te ne stai in auto, ma hanno accesso a questi test solo le persone con un’assicurazione.”
Nonostante le critiche piovute a Trump, secondo Roberto il sistema sta reagendo bene. “Il governo americano è molto efficace e per ora mi mantiene. Per chi ha lavorato negli ultimi due anni il governo ci dà già un corrispettivo mensile, basato su quanto si guadagnava prima, nel mio caso 4.200 dollari al mese e poi un assegno una tantum di 1200 dollari. Certo qui il costo della vita è molto alto, solo di affitto pago più di 2.200 dollari al mese.”
Roberto ha sempre lavorato nel mondo della ristorazione. Prima di arrivare a Palo Alto, con altri soci aveva creato un Pizza Truck. “Un camion al cui interno avevo installato un forno a legna, è stato uno dei primi a Los Angeles. Abbiamo lavorato per la Paramount, per produzioni come Grey’s Anatomy ma anche per SpaceX. Siamo entrati nella top ten dei food truck di Los Angeles, perché offrivano un buon prodotto con ingredienti provenienti dall’Italia”.

Dopo sei settimane a casa, a riposare e leggere, Roberto ha deciso di rimettersi in moto. “Mi sono stufano e ho iniziato a pensare cosa potevo fare in questo periodo. Andando nei supermercati, dove tutto è aumentato e dove alcuni prodotti sugli scaffali non si trovano più, come ad esempio la pasta, ho deciso di organizzarmi per produrre e vendere pasta fresca nei mercati. Ho già registrato il marchio e a breve partirò”.
