Coronavirus: la Valle d’Aosta, da domenica, è in “zona gialla”

Il Ministro della Salute Speranza è in procinto di firmare le nuove ordinanze. Tutte le altre Regioni e Province Autonome saranno inserite in area gialla a partire da domenica 31 gennaio. L'indice Rt si attesta a 0.82, la Valle è classificata a rischio basso.
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Società

La Valle d’Aosta, da domenica, sarà inserita in “zona gialla”.

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà infatti in serata delle nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome – tra le quali anche la Valle, quindi – sono in area gialla.

Dalla Cabina di regia emerge che l’indice Rt della regione si attesta allo 0.82 (il dato nazionale è di 0.84), con una classificazione di rischio basso.

In conferenza stampa il Presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha spiegato: “La valutazione della Cabina di regia è che c’è un miglioramento, che però è contenuto dal momento che le curve decrescono ma lo fanno lentamente. L’epidemia rimane in una fase delicata, dobbiamo cogliere l’opportunità di non rilassarci troppo, di monitorare e di mantenere una grande attenzione. Le regole che ci accompagnano dall’inizio dell’epidemia rimangono invariate per ridurre la circolazione del virus”.

Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, ha invece risposto ad una domanda sul rispetto – o meno – dell’arco di tempo di due settimane per ilcambio di colore” delle regioni: “La Cabina di regia non decide i colori delle zone ma valuta il rischio, ed il rischio in alcune regioni è più basso rispetto alla zona in cui erano collocate. L’interpretazione della norma e dei 14 giorni è comunque stata rispettata”.

Si affida ad un “cinguettio” su Twitter, invece, il Presidente della Regione Erik Lavevaz: “I sacrifici che stiamo facendo portano dei frutti: siamo lontani dall’essere fuori dall’emergenza, ma l’alleggerimento del quadro sanitario ci consente di guardare con maggiore fiducia alle prossime settimane. Ora, insieme, continuiamo a tenere alta l’attenzione”.

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