Corsi, progetti e laboratori: prosegue l’attività dei volontari in carcere a Brissogne

Grazie all’”Associazione valdostana volontariato carcerario onlus”, sono circa 40 le persone della struttura di Brissogne coinvolte in una serie di iniziative di sostegno e formazione.
L’importanza della lettura
Società

Nata nel lontano 1963, l’”Associazione valdostana volontariato carcerario onlus” porta avanti da ben 60 anni la sua mission di sostegno ai detenuti del carcere di Brissogne. Accanto a incontri finalizzati a offrire aiuto psicologico e famigliare nonché a un impegno di soccorso materiale per fornire ai più bisognosi abiti e prodotti per l’igiene e per svolgere eventuali commissioni esterne, il gruppo si preoccupa anche di allestire annualmente piccoli laboratori di formazione intellettuale e manuale.

I corsi

Sono circa 40 – in media 6 per ogni progetto carcerario – i detenuti che aderiscono e mantengono fisso il proprio impegno nelle varie proposte portate avanti dall’associazione.

“Si tratta di corsi non strettamente indispensabili alla persona ma che rappresentano buone occasioni per sfruttare senza sprecare il proprio tempo in una ottica di crescita continua – spiega il presidente del gruppo, Maurizio Bergamini -. Non tutti, vuoi per scarsità di interesse personale vuoi per la mancata conoscenza della lingua italiana, hanno desiderio di partecipare, così come regole interne alla struttura vincolano gli individui in isolamento parziale nonché i collaboratori di giustizia”.

Il magazzino indumenti
Il magazzino indumenti

Dialogo e istruzione

Il plesso detentivo valdostano possiede una biblioteca interna gestita da volontari che si occupano di classificare, ordinare e catalogare i prestiti richiesti, provvedendo peraltro ad aprire all’occorrenza un apposito sportello che fornica all’utenza utili consigli per le proprie scelte letterarie.

“Particolarmente apprezzato è il nostro gruppo di lettura, il quale prevede di organizzare incontri nonché di proporre una serie di discussioni tematizzate sulla base degli articoli e dei brani di libri consultati dagli iscritti – prosegue Bergamini -. La riflessione personale e il confronto per iscritto passano anche attraverso il nostro gruppo di redazione, in passato pensato in collaborazione con alcuni studenti delle scuole secondarie di secondo grado nonché con il “Corriere della Valle”, che ogni quadrimestre ci lascia spazio all’interno di un inserto per la pubblicazione degli elaborati così confezionati”.

L’importanza della lettura
L’importanza della lettura

Attività manuale e formazione

Nel corso della primavera, i detenuti di Brissogne hanno potuto avventurarsi, grazie ai finanziamenti elargiti dalla “Fondazione compagnia di San Paolo”, nella cura di un piccolo orto la cui produzione viene donata alla mensa di “Caritas” per distribuzione mirata a persone in situazione di difficoltà.

“All’interno di un campo dalle dimensioni ridotte, alcuni ragazzi si occupano inoltre di raccogliere, mondare e seccare lo zafferano per poi confezionarlo e venderlo a offerta libera minima ad amici e simpatizzanti – continua ancora Bergamini, raccontando che uno degli ex carcerati ha addirittura approfittato della tecnica così appresa inaugurando una volta libero una propria attività -. Ci occupiamo anche di apicoltura assieme alla sezione dei collaboratori di giustizia e, dopo aver nostro malgrado assistito alla decimazione delle nostre arnie durante lo scorso inverno e alla scarsità produttiva di questa estate, abbiamo scelto di iniziare a proporre lavori con la cera volti ad ampliare l’offerta del laboratorio”.

L’orto
L’orto

Scultura e tessitura

Sono state però le lezioni di scultura e intaglio su legno dedicate ai collaboratori di giustizia ad aver dato all’”Avvc” le soddisfazioni maggiori, portando peraltro i carcerati ad approdare con i loro manufatti alla “Fiera di Sant’Orso”.

“I ragazzi, gestiti da un nostro volontario esperto del settore, sono migliorati molto durante il periodo pandemico grazie a una esercitazione e a un affinamento delle proprie tecniche favorito dall’assenza di ricambi o spostamenti carcerari vari – commenta Bergamini -. Essi non hanno inoltre mancato di rinnovarsi e ingegnarsi, proponendosi di fabbricare grazie a tessuti e macchine da cucine circa un migliaio di mascherine per uso interno o in donazione ai bisognosi”.

Maurizio Bergamini
Maurizio Bergamini

Ripresa e resilienza

La prossima domenica 30 ottobre, detenuti e volontari presenzieranno alla “Fiera del miele” di Châtillon commerciando non soltanto il poco miele non venduto durante la “Foire d’été” ma anche i biscotti del panificio autogestito “Brutti e buoni”.

“Abbiamo intenzione, nel corso del prossimo anno, di riproporre i nostri corsi di cultura generale dedicati ai collaboratori di giustizia e finalizzati a migliorare la loro conoscenza della lingua e della cultura italiane nonché ad approfondirne i concetti di cultura generale – conclude Bergamini -. Gradiremmo ripetere anche il nostro laboratorio di sartoria, orientato alla creazione di lavori in tela e lana cotta, ma siamo tuttora in attesa di riconferma da parte della volontaria che lo aveva curato in passato”.

I lavori con la cera
I lavori con la cera

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