La sperimentazione sulla terapia al plasma convalescente – che si basa sulla ricerca degli anticorpi al SARS-CoV-2 nel plasma, la parte liquida del sangue, formatisi nei soggetti che hanno superato la malattia – va avanti.
L’ospedale regionale aveva dato la sua adesione al protocollo sperimentale delle “Molinette” in primavera. Ora, in attesa di partire con la sperimentazione vera e propria, si aspetta ancora la chiusura delle operazioni di reclutamento dei pazienti, attività in capo alla struttura piemontese.
“La sperimentazione sta andando avanti – spiega il dottor Pierluigi Berti, direttore della Struttura complessa di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del “Parini” –, e c’è stato aumento nel reclutamento dei pazienti in Piemonte, sicuramente favorito dalla nuova ondata. Non abbiamo ancora i dati preliminari sugli esiti della sperimentazione, però, perché sarà necessaria l’elaborazione statistica dei dati”.
La terapia – Berti lo spiegava già a maggio – non è “consolidata”, e sta dando risultati alterni al contrasto al Covid-19 laddove viene sperimentata, mentre nel tempo ha dato buoni riscontri nella lotta contro malattie infettive come Ebola, l’epidemia di SARS del 2002 e l’influenzavirus H1N1.
“Ho avuto comunicazioni informali da parte della coordinatrice dello studio delle ‘Molinette’ sul fatto che ci sia stata una importante azione di reclutamento di pazienti da distribuire, ma è una situazione molto fluida. È molto probabile che lo studio possa reclutare tutti i pazienti previsti, da suddividere nei tre ‘bracci’ della sperimentazione, in queste settimane”.
Azione di reclutamento che, una volta esaurita e dati alla mano, può far partire la sperimentazione vera e propria. Il dottor Berti spiega: “Gli studi pubblicati all’estero, uno è stato divulgato proprio negli scorsi giorni sul British Medical Journal, non ne hanno però ancora dimostrato l’efficacia, non dicono ancora che il plasma funziona. Il Ministero, infatti, non raccomanda la terapia se non all’interno di queste sperimentazioni”.