“La struttura è in grado di resistere ancora per altri due o tre giorni al massimo, entro martedì 27 ottobre saremo al collasso più completo”. E’ uno dei passaggi dell’accorato appello che il sindaco di Fénis, Mattia Nicoletta, rivolge oggi ai suo concittadini, ma non solo.
Nella microcomunità di Fénis oltre metà del personale è risultato nei giorni scorsi positivo al Coronavirus e la struttura sta incontrando non poche difficoltà a garantire il servizio. Da qui la richiesta di aiuto del sindaco ai compaesani e al personale sanitario in pensione: “Abbiamo bisogno di volontari – scandisce Nicoletta – Purtroppo la situazione è degenerata”.
A preoccupare il primo cittadino non sono tanto le positività al virus riscontrate fra gli ospiti – “per fortuna sono tutti stabili” – ma quelle che hanno messo fuori gioco una decina di Oss. “C’è bisogno di forza lavoro per garantire la funzionalità della struttura“. Le mansioni richieste ai volontari sono: di aiuto in cucina, sia nella preparazione dei pasti che nella pulizia, di “portare i vassoi all’interno del refettorio, di fare le pulizie e di portare i pasti a domicilio”. Alle persone che risponderanno all’appello del comune sarà garantita una assicurazione, la dotazione di Dpi e una formazione, oltre ad un tampone all’ingresso della struttura e a cadenze concordate.
Senza volontari, il comune mette in campo la possibilità di “tagliare quei pochi servizi che ci sono già sul territorio, questo vorrebbe dire ledere la dignità delle persone che abbiamo cercato di aiutare fino ad oggi”.
Ad oggi nella microcomunità di Fénis sono risultati positivi al Covid 17 ospiti, di cui due ospedalizzati e una purtroppo deceduta la notte scorsa. Una decina invece gli operatori, alcuni con sintomi, altri asintomatici.
“Partiamo con un progetto pilota per la Valle d’Aosta. – spiega Nicoletta – Oggi ci troviamo noi in questa situazione, ma da qui a pochi giorni potrebbe toccare ad altre strutture. Purtroppo, infatti, i tentativi esperiti con le agenzie internali, le chiamate pubbliche e le richieste fatte alla Protezione civile e alla Croce Rossa non hanno sortito effetti. Manca personale e quello disponibile è già tutto occupato in questa emergenza.”
L’appello lanciato sui social da pochi minuti sta già raccogliendo i primi riscontri. “Ho il telefono bollente, ho già ricevuto risposte da Sarre e da altri comuni”.
Le persone che volessero dare la propria disponibilità possono contattare il sindaco al numero: 339 – 1797608