E’ proclamato per oggi un giorno di sciopero nazionale dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa, delle testate on line per il 25 marzo una giornata dell?emittenza nazionale pubblica e privata.
Non sono chiamati allo sciopero i giornalisti dell?emittenza locale, perché gli editori di Aeranti Corallo hanno firmato un accordo con la Fnsi, ed i giornalisti degli uffici stampa per i quali si è aperta una trattativa per il contratto.
La decisione di scioperare durante la campagna elettorale non è stata presa dagli organismi rappresentativi della categoria a cuor leggero. Ma tutte le strade sono state tentate per convincere gli editori della Fieg a frenare l?oltranzismo che li anima. Compresa l?organizzazione di numerose manifestazioni. Dunque, non resta che riprendere gli scioperi, un segnale di cui il centrodestra e il centrosinistra, impegnati nella competizione elettorale, dovranno tenere conto.
Non si può chiedere ai giornalisti di ridurre la propria autonomia, di abdicare alla propria missione di informare correttamente i cittadini, pur di consentire agli editori di manipolare i dipendenti come vogliono, di trattare i giovani giornalisti come paria della società e di corrispondere ai collaboratori esterni – quando lo fanno correttamente – compensi risibili, da due euro a pezzo, come nelle ultime tabelle decise dal gruppo Riffeser (Nazione, Resto del Carlino, Giorno, Quotidiano nazionale). Sono editori che hanno chiuso bilanci più che buoni, distribuendo cospicui dividendi agli azionisti. E il cui scopo evidente in questa vicenda non è quello di fare impresa nel settore della libera stampa, ma solo di avere le mani libere nei propri giornali.
Nello stesso tempo gli organismi rappresentativi della Fnsi richiamano tutte le forze politiche al grande tema dell?informazione e del diritto dei cittadini ad essere informati: il contratto dei giornalisti, come le garanzie di autonomia di tutti gli operatori dell?informazione e della comunicazione, è un problema essenziale, ma non l?unico. Un?equilibrata raccolta pubblicitaria, leggi di sistema con rigorose norme antitrust e l?assetto del servizio pubblico sono e resteranno per la democrazia italiana temi assolutamente centrali?.