Il “richiamo all’unità” dei servizi di soccorso ed emergenza, riuscito nell’intento di dividere il Consiglio regionale, continua a far discutere.
A prendere carta e penna è il Conapo – il sindacato autonomo dei Vigili del fuoco – che in una nota, firmata assieme a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, vuole mettere alcuni proverbiali puntini sulle “i” rivolgendosi direttamente alla politica.
Anzitutto sul merito di una mozione nella quale “è apparso evidente il mancato approfondimento delle tematiche alla base di questa mozione che stride tra premesse, considerazioni ed impegnative”. Non un dettaglio, dal momento che “Si cerca una maggiore collaborazione e sinergia tra gli enti Cus (la Centrale unica del soccorso, ndr.) celebrando neanche troppo velatamente ‘l’eccellenza del Soccorso Alpino Valdostano’, insinuando che con la presenza fisica dei Vigili del fuoco presso la sede primaria della Centrale, allocata nella palazzina adiacente all’aeroporto, si risolverebbe il problema dello scambio e condivisione delle informazioni”.
Così, spiegano i sindacati, no è: “Si controlli quale ente non effettua le condivisioni di intervento in tempo celere” è lo j’accuse dei sindacati, che forniscono anche un esempio pratico: “due tristi episodi del passato – si legge -, nei quali i Vigili del fuoco furono messi a conoscenza dei fatti con un ritardo importante: circa un’ora per informare i VVF per la ricerca nei boschi di Introd di un minore che segnalava un malore del proprio accompagnatore, risultato poi fatale; circa 45 minuti per informare i VVF di un mancato rientro ad Ayas di un escursionista rinvenuto deceduto il giorno successivo”.
A cosa serve la presenza fisica in centrale nell’epoca della digitalizzazione?
“Per quanto riguarda la presenza fisica di tutti gli enti presso la sede primaria della Cus – si chiedono le organizzazioni sindacali -, si domanda se, nell’era della digitalizzazione sia davvero necessaria per migliorare efficienza ed efficacia dei soccorsi? Si ritiene che questa cosiddetta criticità sia facilmente superabile con il rispetto altrui, serietà e professionalità”.
L’invito è quello, piuttosto, a “rendere primaria la sede CUS presso la Caserma Erik Mortara dei Vigili del fuoco”.
E l’esempio, come spesso accade, arriva da fuori Valle: “Se si ritiene che la nostra particolarità di regione montana necessiti di risposte ad hoc per il soccorso suggeriamo che si prenda ad esempio quanto accade nella Provincia Autonoma di Bolzano – prosegue la nota -: sala operativa interforze allocata presso la caserma dei Vigili del Fuoco; elicotteri (di proprietà) deputati al soccorso pubblico e sanitario che modulano la composizione dell’equipaggio di soccorritori trasportando vigili del fuoco in caso di incendi, incidenti o altri soccorsi tecnici, o sommozzatori/soccorritori acquatici VVF nel caso di soccorso in acque interne, oppure guide alpine in caso di interventi in alta montagna; convenzioni con altri Corpi dello Stato (Esercito – Carabinieri – Guardia di Finanza) per assicurare la presenza di ulteriori elicotteri dello Stato o per effettuare il volo notturno”.
Una serie di obiettivi, quelli elencati in Consiglio Valle, che “sono raggiungibili già ora: sarebbe sufficiente che ogni ente conoscesse e rispettasse le competenze, le norme e procedure che disciplinano il soccorso”.