Dall’orto coltivato dai detenuti del Carcere di Brissogne verdure per la mensa Caritas

Prosegue all'interno del carcere anche la coltivazione dello zafferano e il laboratorio di apicoltura. In arrivo un progetto di sostegno psicologico pensato dall’Associazione valdostana volontariato carcerario e dai servizi psicologici dell’Azienda Usl.
Carcere di Brissogne
Società

I prodotti dell’orto gestito l’anno scorso dai detenuti del carcere di Brissogne, affiancati da polizia penitenziaria e volontari dell’Associazione valdostana volontariato carcerario onlus, sono stati interamente donati alla mensa della Caritas, Tavola amica. Il corso di orticoltura, condotto da un tecnico della cooperativa Mont-Fallère e finanziato dalla fondazione Compagnia di San Paolo, ha coinvolto dall’inizio della stagione primaverile quattro detenuti, felici di rendersi utili per una buona causa.

Ma l’orto non è l’unica attività di restituzione alla comunità dentro le mura del carcere di Brissogne. Sempre dall’anno scorso i detenuti sono stati coinvolti in un progetto di coltivazione primaverile e  raccolta autunnale dello zafferano.

“Speriamo quest’anno, anche sulla base della disponibilità della polizia penitenziaria, di trovare tempo a sufficienza e di riuscire a organizzarci per un ulteriore lavoro nei campi, ovverosia espiantare, diradare e ripiantare i bulbi per una durata stimata di una ventina di giorni – anticipa il presidente dell’Avvc, Maurizio Bergamini -. Dalla cinquantina di grammi di zafferano ottenuti l’anno passato sono stati ricavati circa 100 vasetti andati rapidamente esauriti”.

Il lavoro all’interno del carcere

I detenuti che nel corso dell’anno passato hanno svolto impegni retribuiti all’interno della casa circondariale di Brissogne sono complessivamente 35, tra i quali 6 impegnati in cucina, 6 nell’assistenza agli inabili, 4 nella vendita di generi alimentari e di conforto facenti capo al cosiddetto sopravvitto, 4 nella piccola manutenzione, 2 in attività di scrittura, 2 in attività di barbiere, 1 nella distribuzione delle bombolette di gas per la cucina e 1 in piccoli ma urgenti interventi nei giorni festivi; altri 15 posti, tra cui 9 per addetti alle pulizie e 6 per la distribuzione dei pasti, vengono assegnati a rotazione con turnazioni variabili. In aggiunta, 4 utenti dipendenti della cooperativa sociale Mont-Fallère risultano attivi nella sezione della lavanderia interna e altri 3 utenti assunti con contratto part-time dalla cooperativa Enaip si occupano del confezionamento dei prodotti di panetteria industriale nell’ambito del progetto “Brutti e buoni”.

L’Avvc

All’interno del plesso opera anche l’Avvc, nata il 5 ottobre del 1983, a poco meno di un anno dall’entrata in funzione del carcere di Brissogne nel 1984. L’anno passato essa conta 32 volontari regolarmente iscritti, di cui 18 volontari operativi all’interno della struttura carceraria.

Essa si occupa anzitutto di soddisfare bisogni primari dei carcerati quali per esempio la fornitura di indumenti e prodotti per l’igiene oppure il supporto nell’acquisto di presidi medici o nell’assistenza sanitaria e dentistica, alcuni dei quali finanziati da Fondazione Crt. Al fianco del più basilare sostegno economico nel comperare medicinali, le cui spese sono anticipate dall’associazione e successivamente rimborsate dalla Regione, essa offre momenti di incontro e di confronto utili per sfogarsi e raccontare la propria storia oppure semplicemente per presentare altre richieste per il tramite dei volontari.

Cultura e socialità

Altri aspetti di assistenza riguardano il versante più cultuale, come per esempio i 48 incontri, per un totale di 240 ore, svolti nel 2022 dal gruppo di lettura: accanto all’analisi dei testi e all’apprendimento linguistico, essi hanno permesso di favorire un clima di relazione agevolato peraltro dalla distribuzione durante l’anno di 336 tra quotidiani, riviste e giornali. Pochi sono stati i soggetti che hanno aderito ai progetti di riordino della biblioteca e di redazione dell’abituale inserto di 4 pagine pubblicato all’interno del “Corriere della Valle”, di recente tornato in edicola dopo un periodo di sospensione forzata.

“Al fine di sensibilizzare la comunità civile sui valori della solidarietà e della giustizia, l’Avvc ha contribuito a diverse iniziative pubbliche utili a mantenere accesi i riflettori sulla realtà carceraria valdostana – prosegue il resoconto dell’attività associativa -. Tra di esse vi sono la partecipazione alla Fiera di Sant’Orso, alla Foire d’été e alla Fiera del miele di Châtillon con prodotti propri, la partecipazione alla giornata di raccolta del farmaco e alla proiezione del film “John Leguizamo live at Rikers” nell’ambito della rassegna Front doc”.

Per concludere, l’anno passato il Csv ha selezionato il progetto “Nei suoi panni” ideato dall’Avvc, il quale ha previsto di organizzare una serie di laboratori di fumetto nonché una serie di incontri su tematiche quali musica rap, scrittura creativa orientata alla marginalità o a persone affette problemi psichiatrici, attività in collaborazione con scuole tra cui l’Istituto Innocenzo Manzetti di Aosta e un duplice convegno con il frate francescano nonché teologo e docente universitario Giuseppe Giunti; tutte le esperienze collezionate e maturate per tutta la durata dell’iniziativa sono riassunte nel volume suo omonimo pubblicato nella primavera del 2022.

I collaboratori di giustizia

L’Avvc si occupa anche della promozione di attività artigianali, espressive e formative appositamente calibrate sulle esigenze della “Sezione speciale” della casa circondariale che ospita i collaboratori di giustizia. Oltre a vari laboratori, fra cui sartoria e scultura, sono previsti in collaborazione con una docente volontaria corsi di lingua italiana e cultura generale.

Particolarmente apprezzato dai detenuti è anche il laboratorio di apicoltura, finanziato così come il laboratorio di orticoltura dalla fondazione Compagnia di San Paolo: reduce da una campagna 2022 che ha visto le api decimate dall’inverno nonché vittime di condizioni meteorologiche, il progetto potrà riprendere vigore durante l’anno corrente.

“Dopo aver spostato gli insetti in una località più clemente dal punto di vista climatico, alla fine del mese di marzo siamo riusciti a riportarle in sede – annuncia Bergamini -. I ragazzi che partecipano sono gli stessi dell’anno passato quindi sanno bene come muoversi e che cosa fare, ma il loro assistente volontario vorrebbe insegnare loro qualche trucco in più come per esempio la moltiplicazione delle regine, sempre che il tempo a sua disposizione ora che è rimasto il solo gestore dell’attività sia sufficiente”.

Il sostegno psicologico mirato

È ancora nella sua fase embrionale invece il nuovo progetto di sostegno psicologico mirato pensato dall’Avvc e dai servizi psicologici dell’Azienda Usl per i detenuti della casa circondariale di Brissogne. L’iniziativa prevederà la stretta collaborazione tra l’associazione, il Servizio per le dipendenze e i servizi sociali che operano all’interno della struttura nell’analisi delle caratteristiche e dei bisogni specifici del maggior numero possibile di occupanti.

“Questo ci permetterà di studiare un intervento di sostegno più specifico, andando a verificare se i laboratori già esistenti siano sufficienti oppure andando per esempio a perfezionarli o ad aumentarli di numero – spiega Bergamini -. Sfrutteremo alcune risorse interne al nostro ente tra cui un medico psichiatra in pensione, una ragazza abilitata al recupero psichiatrico e una ex assistente sociale oltre che altri volontari per lavori meno tecnici”.

Attualmente, gli incontri e i tavoli organizzati tra Avvc, Ausl e direzione carceraria dimostrano una positiva convergenza tra le parti che potrebbe veder concretizzarsi il progetto già entro la fine dell’anno.

“In questi anni ci siamo resi conto che la popolazione carceraria di Brissogne è molto cambiata poiché, per via della mancanza di problematiche legate al sovraffollamento, alcuni utenti che soffrono di problemi psichiatrici o tossicodipendenza sono stati trasferiti da altre realtà italiane nelle quali essi sono stati vittime o protagonisti di episodi spiacevoli – constata ancora Bergamini -. Resta il fatto che l’iniziativa sarebbe di gran lunga qualificante per la nostra associazione, che potrebbe fare un salto di qualità da una forma di supporto per così dire spicciola a una forma di supporto più tecnica e pedagogica”.

I numeri del carcere di Brissogne

Composto da sei sezioni distribuite su due piani e ciascuna formata da 23 celle ciascuna, il carcere di Brissogne comprende nella propria struttura altre 3 ale tra cui quella destinata alla semi-libertà, quella destinata all’isolamento e quella destinata ai collaboratori di giustizia. Prettamente pensato per soggetti in attesa di giudizio o condanne definitive con pene e residui di pena inferiori ai 5 anni, esso registra un tasso di occupazione del 57%, nettamente inferiore alla media nazionale attestata al 109%.

A fronte di una capienza regolamentare di 181 posti, la popolazione detenuta al 31 dicembre 2022 è di 102 uomini, di cui 58 stranieri (66%) e 44 italiani (34%), una ventina dei quali collaboratori.  49 utenti (58%) hanno meno di 40 anni di età e i restanti 53 (42%) oscillano tra i 40 e i 60 anni di età; larga parte di essi risulta peraltro celibe (32) oppure convivente o sposata (32), mentre soltanto una minima parte (6) è separata o divorziata.

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