DIAPSI VALLE D’AOSTA: E’ NECESSARIO MIGLIORARE ED ESTENDERE I SERVIZI A FAVORE DEI MALATI MENTALI

Ribadire il proprio impegno a favore delle famiglie dei malati e richiamare l'attenzione delle istituzioni e della comunità sulla necessità di estendere e migliorare i servizi a favore delle persone con disturbi mentali. Sono questi...
Società

Ribadire il proprio impegno a favore delle famiglie dei malati e richiamare l’attenzione delle istituzioni e della comunità sulla necessità di estendere e migliorare i servizi a favore delle persone con disturbi mentali. Sono questi gli obiettivi che si propone, in occasione della Giornata nazionale della salute mentale prevista il prossimo 5 dicembre, l’associazione DIAPSI (Difesa Ammalati Psichici) della Valle d’Aosta.
“La sofferenza mentale – spiega Orbelina Voyat, presidente della Diapsi – è una realtà molto diffusa, a volte molto grave ed invalidante, che spesso si preferisce ignorare o negare. Tuttavia, di fronte ai dati allarmanti diffusi anche dall’OMS, le Autorità sanitarie e le Istituzioni non possono più sottovalutare il problema”.

Da recenti studi, che si sono proposti di valutare il ?peso? delle malattie croniche invalidanti non solo in base alla mortalità, ma anche in funzione del grado di disabilità combinato con gli anni trascorsi nella malattia, risulta che le malattie mentali sono ai primi posti.

“Questo aspetto finora sottovalutato – continua Orbelina Voyat – è invece da sempre vissuto drammaticamente giorno per giorno dalle famiglie e dai malati, che si trovano, spesso per anni, isolati e senza risposte sanitarie e sociali adeguate. In Italia e in molti altri paesi le risorse destinate alla salute mentale sono inadeguate. Inoltre la separazione sempre più marcata della spesa sanitaria da quella sociale, e quindi dei relativi servizi, penalizza drasticamente gli utenti psichiatrici. Infatti per loro sono fondamentali, non solo le cure farmacologiche ma gli interventi di riabilitazione psicosociale nell’ambito familiare e in comunità, la possibilità di centri diurni e di residenze protette, l’avvio a esperienze di lavoro.”

Per questo motivo, le associazioni dei familiari insistono affinché tutti gli interventi rivolti ai malati psichiatrici siano considerati sanitari e socio-sanitari. L’assenza e la limitazione di questi interventi costituiscono, quindi, una violazione del diritto alle cure appropriate e determinano un aggravamento delle condizioni di vita dei pazienti e delle loro famiglie.

?Anche in Valle d’Aosta – conclude Orbelina Voyat – che vanta una sanità definita spesso di eccellenza, la DIAPSI e le famiglie dei malati psichiatrici chiedono che, accanto a quanto realizzato finora ,si prosegua nel miglioramento e nell’estensione dei servizi esistenti anche nell’ambito familiare e si creino le strutture mancanti o carenti, quali i Centri diurni e le Residenze protette, senza dimenticare l’avviamento al lavoro e il tempo libero”.

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