Discarica di Chalamy, oltre 2.500 firme raccolte

Il Comitato questa mattina ha incontrato la Giunta regionale. "Vedute comuni, c'è la volontà di rivedere l'autorizzazione".
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Società

Sono già oltre 2.500 le firme raccolte contro la discarica di Chalamy ad Issogne. Questa mattina il Comitato di cittadini “La Valle non è una discarica” ha incontrato la Giunta regionale alla quale ha ribadito la propria contrarietà alla discarica che dovrebbe aprire entro la fine del 2020, portando anche una proposta alternativa.

“Memori dell’alluvione del 2000, utilizziamo questo sito per realizzare una discarica per future emergenze che potrebbero presentarsi in Bassa Valle” spiega Elvis Francisco, portavoce del comitato. “Avere un tipo di discarica di questo tipo può essere un vantaggio o un’opportunità”.

No ad altre soluzioni. “Non accetteremo nessuna alternativa” aggiunge Erika Standen. “Questa è una zona rossa, soggetta a frane e alluvioni, la salute delle persone che vivono in questa zona per noi viene prima di tutto”.

La conferenza dei servizi che dovrà rivedere l’iter di autorizzazione della discarica sarà avviata il 21 novembre. Un rappresentante del Comitato sarà chiamato a farne parte. Qui potranno portare le proprie ragioni, ma anche presentare documenti a sostegno della propria contrarietà. “Con la Giunta abbiamo delle vedute comuni – prosegue Francisco – c’è da parte loro la volontà di rivedere l’autorizzazione, alcuni esponenti della maggioranza sono decisivamente contrari alla realizzazione di questa discarica che per la maggior parte accoglierà rifiuti industriali provenienti da fuori Valle”. 

L’autorizzazione era stata rilasciata nel 2014. “Rispetto a cinque anni fa – dice all’uscita l’Assessore all’Ambiente, Albert Chatrian  – è cambiata la sensibilità ambientale della popolazione e di tutti, c’è un’attenzione sempre più alta verso quello che è il bene più importante: la salute. In questo momento è fondamentale bloccare l’autorizzazione rilasciata, sarà la conferenza dei servizi a determinare come e in che tempi”.

Nel frattempo il Comitato, che ha chiesto di esser audito in III Commissione, proseguirà gli incontri  – il prossimo sarà lunedì alle 20.30 all’oratorio di Donnas – e la raccolta firme.

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