Domenica 5 settembre apre la stagione della caccia

Si comincia con la caccia alla cerca e si chiude con la caccia in battuta nel mese di gennaio. Novità di questa stagione sarà l’avvio del Centro di educazione regionale faunistico che coordinerà le diverse attività formative organizzate sul territorio.
Gallo forcello
Società

Siamo a pochi giorni dall’apertura del calendario venatorio 2010-2011 che si aprirà ufficialmente domenica 5 settembre quando le doppiette dei cacciatori cominceranno a farsi sentire. In particolare dal 5 settembre al 14 novembre si potranno cacciare camoscio, capriolo e volpe (caccia alla cerca); dal 19 settembre al 17 novembre lepre europea, cinghiale, cesena, colombaccio, cornacchia grigia e nera, merlo, ghiandaia, tordo, tortora e quaglia; dal 2 ottobre al 30 novembre beccaccia, pernice bianca e coturnice; dal 2 ottobre al 17 novembre lepre variabile; dal 2 al 30 ottobre e dall’1 al 30 novembre gallo forcello; dal 10 ottobre al 2 dicembre e dall’11 al 20 dicembre cervo; dal 22 novembre al 20 gennaio volpe e cinghiale (caccia in battuta).

Novità di quest’anno sarà in questo contesto l’avvio del Centro di educazione regionale faunistico che sarà pienamente operativo in autunno. Come anticipato nel mese di maggio, il Centro coordinerà le diverse attività formative organizzate sul territorio e prenderà forma come associazione senza scopo di lucro composta da Amministrazione regionale, le organizzazioni dei cacciatori, il Comitato regionale per la gestione venatoria e l’Istituto zoo profilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Una composizione che è comune anche ad altri centro sparsi in Italia , tutte pubbliche, istituite o sostenute dalle amministrazioni provinciali.

 Oltre ai corsi di formazione, il Centro potrà organizzare convegni e mostre venatorie, promuovere studi e raccogliere dati nel campo della gestione faunistica.  Il centro di formazione faunistica si aggiunge a quelli attualmente esistenti in Italia tra i quali il Centro di formazione forestale, venatoria e ambientale di Latemar, della Provincia autonoma di Bolzano, la Scuola trentina di gestione faunistica, nella Provincia autonoma di Trento, e l’Accademia faunistica della Provincia di Pordenone.

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