Quattro italiane, tre congolesi e una francese. Sono le nazionalità delle 8 candidate al Premio internazionale "Donna dell’Anno". La Giuria, presieduta dal Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha selezionato ieri gli 8 nominativi che si contenderanno il premio da 35 mila euro. Quest’anno inoltre è stato istituito un riconoscimento di 10 mila euro alla donna più votata sul web. Sul sito internet del Consiglio regionale sarà presente un’apposita sezione dedicata all’iniziativa.
"Quest’anno sono pervenute diciassette candidature – spiega il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini –, che, pur rappresentando realtà geografiche diverse fra loro, sono tutte esempi di donne che mettono a disposizione delle situazioni più disagiate la loro professionalità, oltre alla naturale propensione ad aiutare il prossimo, ben sapendo di dover affrontare grandi sacrifici. La Giuria di selezione ha deciso di segnalare i nominativi di otto donne tenendo conto delle loro esperienze e dei progetti che stanno coraggiosamente conducendo, a testimonianza dei sentimenti e dei valori su cui questo Premio ha costruito le proprie fondamenta."
Le tre congolesi selezionate sono: Caddy Adzuba Furaha, giovane giornalista nella Repubblica democratica del Congo, lavora a Radio Okapi, una radio al servizio della pace e presiede un’associazione che aiuta le donne vittime di violenze; Nöella Alifwa Usumange, impegnata contro la violenza sulle donne e lavora quotidianamente in favore della promozione e della difesa dei diritti delle donne; Celestine Boudzoumou, del Congo-Brazeville, “maman Celeste”, anima di una casa per orfani che offre cibo e ospitalità a oltre settanta bambini, quasi sempre senza futuro.
Genny Carraro, veneziana, non vedente dalla nascita, nel 2002 ha fondato il Children’s Relief Fund Onlus, un’organizzazione che si occupa di bambini di strada nelle Filippine basandosi soltanto sul lavoro dei volontari. Madre Semira Elvira Carrozzo, pugliese, vive la sua vita consacrata interamente al servizio del prossimo, prima in Italia (come suora, come insegnante, come direttrice e come superiora) e poi in Africa, dove, in nome dei diritti umani senza frontiere, si dedica alla salvaguardia dell’infanzia, della donna, della famiglia e della vita. Suor Francesca Leonardi, marchigiana, è arrivata in Marocco nel 1978 per lavorare come assistente sociale, focalizzando la propria attenzione sui disabili. Maria Teresa Saglio, piemontese, dal 1977 si è spesa per dare assistenza e conforto ai bambini malnutriti e alle loro famiglie, in particolare in Africa.
L’ultima candidata è la francese Sylvie Pissard Maillet, imprenditrice in Alta Savoia, prima di decidere di seguire suo marito nella Repubblica di Guinea, dove ha fondato l’Organizzazione non governativa “Non nobis”, che si batte, tra l’altro, per contrastare l’esodo rurale dei giovani, per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie, con particolare attenzione allo sviluppo della cultura di impresa solidale tra le donne, la scolarizzazione e la protezione e tutela dell’ambiente.
La vincitrice sarà annunciata in occasione della consegna del premio in programma venerdì 30 novembre 2012, al Teatro Giacosa di Aosta.