Nasce dalla poco simpatica avventura di Marigianna Semeraro, 35 anni, residente di Aosta, la piccola polemica pubblicata sul Corriere.it a scapito dei gestori delle spiagge liguri. Domenica scorsa infatti Marigianna, al settimo mese di gravidanza, è stata gentilmente invitata dal bagnino di una delle spiagge di Alessio, dove si è recata per passare une settimana di ferie, ad alzarsi dalla battigia dove era seduta con il marito e il figlio di 5 anni, dopo aver cercato un ombrellone a pagamento. Un’ordinanza del Comune di Alassio, “la n. 63 del 12 marzo 2012 sulla disciplina delle attività balneari – si legge su Corriere.it – In particolare è loro sfuggito l’articolo 3 comma 1 lettera C che vieta di «occupare con ombrelloni, sdraio, sedie, teli…» la fascia di 5 metri dalla battigia «destinata esclusivamente al libero transito con divieto di permanenza». Gli unici «ingombri», tuttavia, sono il pancione e una sporta per i giochi da spiaggia. Il severo regolamento, però, non ammette chi sgarra e obbliga al moto perpetuo sulla battigia: «è vietato sostare nella fascia di transito» sulla spiaggia”…
Peccato che l’ordinanza non sia uguale per tutti. Di fatto sulla stessa battigia, poco più in là, sostano bambini e adulti: però loro hanno un ombrellone a pagamento e quindi l’ordinanza non si applica. Il Corriere la frecciata la lancia senza remore “all’Associazione Bagni Marini del Circondario di Alassio” e all’ordinanza stessa, visto che il documento nasce dall’accordo tra le due realtà.
A rimanerci male è stata Marigianna e famiglia, a riflettere sui soliti controsensi italiani rimaniamo un po’ tutti e coloro che hanno assistito alla scena.