Due famiglie di turisti ucraini bloccate a Valtournenche: scatta la solidarietà
Partire da casa propria per una vacanza sulla neve e ritrovarsi a seguire gli aggiornamenti di un paese in guerra, con i pensieri rivolti ad est. Verso l’Ucraina. E senza soldi, dopo che il blocco delle carte di credito ha colpito anche loro.
A Valtournenche sono rimaste bloccate due famiglie ucraine – una con due figli adolescenti e un’altra con una figlia 12enne -, impossibilitate a pagare il soggiorno, la spesa, così come a tornare a casa dopo l’invasione russa della loro terra. Ma è qui che si è aperto lo spiraglio della solidarietà.
Mentre attraverso la parrocchia si stanno raccogliendo generi alimentari da consegnare in Ucraina, ad accogliere le due famiglie sono gli Appartamenti Vacanze Miramonti, che hanno deciso di ospitarle gratuitamente. Il direttore Valerio Cappelletti spiega: “Per loro è stato uno shock, dovevano partire domenica ma sabato hanno saputo che era stato bloccato il loro volo. Sono molto preoccupati per la situazione dei loro familiari in Ucraina. Volevano anticipare il rientro ma tutti i voli sono stati sospesi. Nonostante le difficoltà del periodo abbiamo trovato una sistemazione per poterli ospitare. Sono anche senza soldi perché hanno carte e bancomat bloccati. Cosa potevamo fare? Li abbiamo ospitati, mentre il nostro personale, la segretaria, i camerieri, hanno fatto la spesa e portato delle cose da mangiare”.
Non è nuova, la Valtournenche, al turismo che arriva dall’est: “Sono paesi che frequentano molto la nostra zona – aggiunge Cappelletti -. Spesso arrivano estoni, lituani, ma anche tanti romeni e polacchi. Da quando l’inflazione ha indebolito il rublo, invece, i russi sono calati anche del 70%”.
Presto, però, le due famiglie ucraine riusciranno a spostarsi, anche se non verso casa: “Mi hanno detto di avere degli amici e che li raggiungeranno in Spagna – spiega ancora il direttore -. Sono arrivati per una vacanza e si sono trovati in una situazione terribile. Chi è qua non è soggetto ai bombardamenti ma il suo pensiero corre sempre ai familiari, che vivono in zone a rischio”.
Un pensiero che, soprattutto nel contemporaneo mondo iperconnesso, rischia di non trovare mai un attimo di respiro: “Oggi mi hanno detto che avrebbero fatto una passeggiata per staccare un po’ – chiude Cappelletti -. Per non stare davanti ad uno schermo a guardare di continuo gli aggiornamenti sulla guerra”.