E’ Bataille la Regina delle Batailles

Se in prima categoria il successo è andato a Bataille, nel secondo e nel terzo peso le vittorie sono state di Rubis di Massimiliano Garin di Cogne e Falchetta di Lorenzo Rosset di Nus.
Bataille di Angelo Martignon
Società

Erano passate da poco le 19.35 quando l’urlo di gioia della Croix-Noire ha salutato il successo di Bataille di Angelo Martignon, la regina di Fénis che poco fa si è laureata «Reina des reines» della sessantacinquesima edizione del Concours Regional des Batailles de Reines. Nello stadio alle porte di Aosta il pubblico delle grandi occasioni ha seguito per tutta la giornata l’evento più atteso dell’anno per il mondo dei “campagnards” valdostani, terminato dopo oltre sette ore di combats. Se in prima categoria il successo è andato a Bataille, nel secondo e nel terzo peso le vittorie sono state di Rubis di Massimiliano Garin di Cogne e Falchetta di Lorenzo Rosset di Nus.

Bataille di Angelo Martignon Foto Matteo Bosonetto
Bataille di Angelo Martignon – Foto Matteo Bosonetto

Prima categoria, la finale più veloce di sempre (o quasi)

Era senza dubbio il concorso più atteso, quello tra le bovine più pesanti, che ha visto sfidarsi 60 animali che spesso e volentieri superavano i 7 quintali di peso. Il bosquet più ambito è finito al collo di Bataille di Angelo Martignon, figlia di Belonne (seconda alla Regionale 2016) e che aveva fatto stravedere a fine settembre a Châtillon: in finale, in un combat durato lo spazio di qualche secondo, Bataille ha sconfitto Magnana di Silvia Balicco e Joseph Patruno, che si era qualificata per la finale a Villeneuve come terza classificata. In semifinale si erano fermate Brigand dell’azienda agricola Verney, regina a Buthier di Gignod ad aprile e soprattutto Caprice di Livio Pervier, che dopo un combat serrato con Magnana ha deciso di desistere: dopo una lunga fase di stallo l’allevatore di Arpuilles ha alzato la mano in segno di resa, non perché la sua bovina fosse in difficoltà ma – come ha precisato – per preservare l’animale. Il suo gesto è stato salutato con gli applausi dell’arena, la stessa che lo aveva fischiato nel 2014 quando in circostanze simili (contro Ceres dei fratelli Cunéaz) Pervier non aveva “tolto” la sua bovina.

In “zona campani” pure le quinte classificate Tzunami di Marguerettaz/Vallet (altra grande favorita della vigilia), Farinella di Piero Busso, Victoire di Gildo Bonin e Suisse di Imak Frassy e Marco Chamonin, che avevano terminato la loro avventura ai quarti di finale. I premi per la combattività sono andati a Cardelleun di Piero Busso – altra favorita che ha debuttato con un combat durato 45’ contro Bufera dei fratelli Arvat – e a Malibù di Dietrich Millesi, che aveva sfiorato i quarti di finale dimostrando una tempra fuori dal comune.

Rubis di Massimiliano Garin Foto Matteo Bosonetto
Rubis di Massimiliano Garin – Foto Matteo Bosonetto

Seconda categoria, si scioglie Massimiliano Garin

Se i pesi massimi regalano momenti di grande energia anche grazie alla massa e alla potenza delle partecipanti, il concorso di secondo peso (570-620 kg) è invece quello più equilibrato, almeno dal punto di vista della stazza fisica delle concorrenti. Sono state 62 le partecipanti, messe in fila da Rubis di Massimiliano Garin di Cogne, reina con grande merito dopo un concorso che l’ha vista protagonista dal primo all’ultimo combat. In finale Rubis – che ad Aosta aveva vinto e impressionato nella notturna di Ferragosto – ha piegato la resistenza di Zara di Claudio Berthod di Doues, già regina del suo alpeggio e prima all’eliminatoria di Chatillon. Semifinaliste due Bataillon, una di Aurelio Cretier e l’altra dei fratelli Abram (che ha dato vita a un derby tutto di Doues in semifinale), mentre ai quarti si erano fermate Breganda di Gildo Bonin, Tzatagne di Luca Vuillermoz, Contessa di Joseph e Nadège Thomasset e Alouette di Piero Busso. Premiate per la combattività Pistache di Ymak Frassy e Marco Chamonin (azienda che porta a casa anche il trofeo a punti per chi ha portato più reines alla finale).

Falchetta di Lorenzo Rosset
Falchetta di Lorenzo Rosset – Foto Matteo Bosonetto

Terza categoria, un’altra festa a Nus

Infine il concorso di terzo peso, quello tra le “leggere” (che leggere non sono). Qui Reinetta di Gildo Bonin difendeva il titolo, ma ha dovuto soccombere in semifinale contro Baronne di Edy Gontier di Aymavilles, che poi a sua volta ha dovuto arrendersi a Falchetta di Lorenzo Rosset di Nus, reina a sorpresa dopo una finale intensa. La regina, qualificatasi per la Regionale come seconda a Pollein nel secondo peso, ha avuto la meglio sull’avversaria. In semifinale si era fermata – oltre Reinetta – Perla dei fratelli Bethaz di Gressan. Out ai quarti Negrò di Stefano Charrier (terza l’anno passato), Liban della società Lo Tsantì, Lion di Giulio Péaquin e Manda di Dario Bétemps. Premiate per la combattività Novella di Leo Saraillon e Iena di Stefano Meccheri.

Ancora reines su Aostasera.it

Da domani, lunedì, Aostasera.it tornerà a trattare di batailles de reines con tre distinti servizi sui tre “tabelloni” della Regionale, con approfondimenti e interviste ai protagonisti di questa domenica.

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