Sono i problemi legati al mondo del lavoro a preoccupare di più i valdostani. Il 15% degli abitanti in regione dichiara che è questo il problema principale della Valle, seguito dal traffico e dall’inquinamento ambientale. Il rilevamento fatto dall’Istituto Piepoli fra il 16 e il 21 febbraio su iniziativa dell’Amministrazione regionale segue quello realizzato a dicembre dello scorso anno. La creazione di nuovi posti di lavoro registra, tra l’altro, il livello di soddisfazione più basso. Insieme allo sviluppo economico e industriale, infatti, si raggiunge la quota più bassa rispetto a quanto è stato fatto dalla Regione nei due settori. Gli intervistati rimangono molto o abbastanza soddisfatti soprattutto per i servizi sociali, per la sicurezza personale e per la sanità. Per i valdostani le grandi priorità dei prossimi devono essere il maggior impulso al turismo, la creazione di occupazione e lo sviluppo dell’economia e delle attività produttive.
Un problema, quello del lavoro, che probabilmente è più percepito che reale se è vero che la disoccupazione si mantiene su un livello del 2,9%, come spiega l’Istat nella rilevazione continua della forza lavoro relativa ai primi tre trimestri del 2005. In questo periodo, sempre secondo l’Istat, la disoccupazione maschile si aggira attorno al 2%, mentre quella femminile è di circa il 4%.
Le interviste realizzate dall’Istituto Piepoli hanno sondato anche la conoscenza delle attività svolte dall’Amministrazione regionale. L’87% delle persone conosce le iniziative legate all’apertura del Forte di Bard. Alto gradimento anche per le fiere di valorizzazione dei prodotti tipici e per la Saison Culturelle.
Sulle problematiche ambientali è emerso che il 73% del campione sarebbe molto o abbastanza favorevole alla realizzazione di un termovalorizzatore che renda possibile lo smantellamento della discarica di Brissogne. Anche sulla base di questa stima, l’Assessore regionale all’Ambiente Alberto Cerise ha annunciato lo studio di fattibilità da parte del professor Giuseppe Genon del Politecnico di Torino e dell’ingegnere Luciano Ziviani di Aosta. Lo studio dovrà stabilire la possibilità di realizzazione anche in termini comparativi rispetto ad impianti di termovalorizzazione già esistenti in altre zone di montagna.