Edilizia scolastica, l’Assessore Caveri: “Con il crollo delle nascite rischiamo di avere edifici vuoti”

E’ la situazione dipinta oggi dall’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri intervenendo all’Assemblea del Celva per discutere di finanziamenti per l’edilizia scolastica.In base ad un rilevamento del 2020 sono emerse richieste da parte dei comuni e delle Unité di 45 milioni di euro circa per nuove costruzioni, adeguamento sismico, messa in sicurezza e efficientamento energetico.
Immagine di archivio
Società

Scuole ristrutturate e messe a norma da pochi anni che però si ritroveranno a breve senza bambini. E’ la situazione dipinta oggi dall’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri intervenendo all’Assemblea del Celva per discutere di finanziamenti per l’edilizia scolastica.
In base ad un rilevamento del 2020 sono emerse richieste da parte dei comuni e delle Unité di 45 milioni di euro circa per nuove costruzioni, adeguamento sismico, messa in sicurezza e efficientamento energetico.

“Ho qui alcune situazioni di scuole che dimostrano la drammaticità del crollo delle nascite” ha detto Caveri “Fra tre anni avremo le prime conseguenze sulla scuola dell’infanzia riguardo al dato tombale delle nascite nel 2019. Non ci sarebbe niente di peggio di mettere importanti risorse nell’edilizia scolastica a fronte di situazioni nelle quali abbiamo già consapevolezza che non ci saranno più bambini a frequentarle”.

La Regione affiderà un incarico ad un demografo dell’Università di Milano per studiare i due orizzonti del 2030 e del 2050.
“Il fatto certo è che un primo impatto ce l’abbiamo già adesso” ha spiegato ancora Caveri annunciando la chiusura della materna regionale di Courmayeur “perché tutti vanno nella paritaria” e della materna di Perloz. “La nostra scuola è stata ristrutturata e allargata dieci anni fa” è intervenuta la sindaca Ivana Chanoux: “Di bambini per la scuola dell’infanzia ne avremmo otto, ma tre frequentano la scuola paritaria e un altro l’asilo pubblico di Pont-Saint-Martin. Ci spiace perdere un pezzo. Sarebbe importante che scuole dell’infanzia e primaria venissero vissuti nel paese di residenza”.

Sono quest’anno 11.120 gli studenti valdostani, di ogni ordine e grado, spalmati su 128 edifici scolastici.“La diminuzione avrà un impatto scioccante anche sul mondo dell’insegnamento. Tra l’altro già quest’anno abbiamo avuto un turnover accelerato, perdendo a causa di quota 100 48 insegnanti”. L’Assessore ha quindi invitato i sindaci a “concordare i criteri di programmazione e a discutere i criteri di priorità”.

Accogliendo l’invito, il presidente del Celva Manes ha sottolineato: “Gli enti locali sono più che consapevoli delle risorse investite negli ultimi anni, così come sono consapevoli del crollo demografico. Dobbiamo quindi immaginare cosa accadrà in futuro: la chiarezza con cui sono state trattate queste tematiche da parte dell’Assessore Caveri ci agevola. Prendiamo consapevolezza del calo demografico, ma dobbiamo anche essere in grado di attrarre nuove famiglie, tenuto conto che gli investimenti fatti sul territorio sono state delle vere e proprie battaglie”.

Fra il 2018 e il 2020 con risorse statali e regionali sono stati erogati 30 milioni e 600mila euro nell’edilizia scolastica. Nel 2021 la Regione ha stanziato 500mila euro per adeguamenti sismici e 500mila euro per la messa in sicurezza. Altre risorse potrebbero arrivare dallo Stato o dai Fondi europei, “speriamo anche qualcosa dal Next Generation”.

Durante la discussione la sindaca di Fontainemore, Speranza Girod, ha sollevato la sperimentazione avviata quest’anno in Valle d’Aosta nei comuni sotto i 700 abitanti per far entrare a gennaio alla scuola dell’infanzia i bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile 2022, che ha visto il veto di alcuni docenti. 

“Abbiamo due zone, Valtournenche e fra Emarèse e Champdepraz, dove non si è riusciti a partire” ha ricordato Caveri “perché gli insegnanti non hanno voluto. Lo trovo assurdo, i sindaci avevano chiesto questa cosa per i propri cittadini.” Su sollecitazione del sindaco di La Thuile Mathieu Ferraris, l’Assessore ha quindi aperto alla possibilità che la sperimentazione venga estesa anche ai comuni sopra i 700 abitanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza ETermini di servizio fare domanda a.

The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte