“Punti indispensabili e improcrastinabili, considerando la sempre più crescente omolesbobitransfobia, che si realizza in una declinazione di comportamenti discriminanti e violenti, dall’aggressività verbale a quella fisica”.
A chiedere attenzione da parte della politica – sia ai candidati e alle candidate a guidare i Comuni, sia a chi corre per piazza Deffeyes – è l’Associazione Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA, attraverso due documenti.
Per le Comunali Arcigay chiede interventi “da realizzare in favore della comunità LGBT+, ma più in generale per il benessere e la sicurezza delle cittadine e dei cittadini” che partono dalla promozione di “azioni efficaci e strutturali contro l’omolesbobitransfobia” e di “aderire (o attuare l’impegno già preso nella consiliatura uscente) alla Rete RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”.
Richiesta girata anche a chi si è candidato in Consiglio Valle, così come quella di “promuovere azioni efficaci e strutturali contro il bullismo omolesbobitransfobico, particolarmente ma non esclusivamente nelle scuole della regione, prevendendo un aumento di fondi e stanziamenti economici, anche avvalendosi della collaborazione di Associazioni già operanti nel territorio”. Che per chi anela a piazza Deffeyes si concretizza anche nella “approvazione della legge regionale contro l’omolesbobitransfobia, seguendo l’esempio della proposta di legge già depositata durante la consiliatura uscente dalla consigliera Daria Pulz e dal consigliere Roberto Cognetta”.
Altre richieste formulate ai candidati alle Comunali nella nota diramata dal Presidente di Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA Giulio Gasperini sono “Riconoscere e garantire pari diritti a tutte le famiglie, creare cultura e spazi per una regione inclusiva e non discriminante, sostenere il diritto alla salute e al benessere per tutte le cittadini e i cittadini”.
Riguardo la Regione, invece, Arcigay chiede di “promuovere la creazione di una struttura di accoglienza e sostegno per le vittime, soprattutto giovanissime, di violenze omolesbobitransfobiche anche all’interno della famiglia; fornire consulenze gratuite e percorsi di accompagnamento per persone transgender; promuovere azioni efficaci e strutturali contro l’omolesbobitransfobia e aderire alla Rete RE.A.DY; promuovere azioni efficaci e strutturali contro il bullismo omolesbobitransfobico, particolarmente ma non esclusivamente nelle scuole della regione, prevendendo un aumento di fondi e stanziamenti economici, anche avvalendosi della collaborazione di Associazioni già operanti nel territorio”.
A questo si aggiunge la necessità di “Riconoscere e garantire pari diritti a tutte le famiglie; creare cultura e spazi per una regione inclusiva e non discriminante; sostenere il diritto alla salute e al benessere per tutte le cittadine e i cittadini, in particolare promuovendo una campagna di lotta all’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili; incentivare il turismo LGBT+”.