Falchetta riscrive la storia dei combats: quarto titolo consecutivo alla finale delle Batailles

La bovina di Renzo Rosset di Nus conquista il titolo di terza categoria contro Tormenta dei Quendoz. In prima categoria il bis di Suisse di Ymac Frassy, in seconda successo per Julien e Simon Charbonnier con Berlin.
Falchetta ha conquistato il quarto titolo consecutivo in terza categoria
Società

Falchetta. Semplicemente Falchetta. Oggi non aveva il suo numero prediletto la bovina di Renzo Rosset, ma ha fatto quello che una sola regina nella storia dei combats era riuscita a fare oltre cinquantacinque anni fa: vincere il bosquet alla Regionale per quattro anni di seguito.

Falchetta riscrive la storia delle batailles

Falchetta ha conquistato il quarto titolo consecutivo in terza categoria
Falchetta ha conquistato il quarto titolo consecutivo in terza categoria

Il suo numero prediletto, il 147 portato nel 2023 e nel 2024, oggi ha lasciato spazio al 107, ma è un dettaglio che passa in secondo piano. Falchetta si è dimostrata per l’ennesima volta la più forte del lotto, e questo era meno scontato. O meglio, all’inizio di questa lunga domenica in molti erano convinti che Falchetta potesse perdere il primato, perché di contendenti al titolo delle “leggere” ce n’erano parecchie. E invece, un poco alla volta, sono tutte state eliminate.

Non necessariamente dalla reina uscente – che paradossalmente ha vissuto la domenica della Croix-Noire più tranquilla degli ultimi anni – ma da una concorrenza di alto livello. Alto sì, ma non quello di Falchetta.

Lo sanno bene i fratelli Quendoz, che hanno avuto l’opportunità di sfidare la reina di Nus per due volte – in semifinale e in finale – prima con Zara e poi con Tormenta, non necessariamente due sprovvedute. Eppure, al giro di campo, gli storici allevatori di Jovençan erano concordi nel dire che “Falchetta, anche oggi” era di un altro pianeta.

Falchetta come Sirène dei fratelli Viérin, reina regionale ininterrottamente dal 1966 al 1969 e unica, prima di Falchetta, a fare un poker consecutivo che sembrava essere un risultato irraggiungibile nell’epoca moderna delle reines.
E invece Renzo Rosset da Nus ha raggiunto questo obiettivo con una bovina la cui ultima sconfitta ufficiale è quella di Pollein 2022, nella finale del secondo peso persa contro Duchesse di Stefano Mosquet. Preistoria.

Nell’altra semifinale, Tormenta – terza a Aymavilles questa primavera e figlia di Brunie dei Quendoz – aveva eliminato una delle favoritissime al titolo, Zara di Ivan Héresaz di Verrès, già terza un anno fa qui alla Croix-Noire.
Al quinto posto Vedette di Michele Bionaz, Fuoco di Roby Bich, Taccon di Nicole Bechaz e Belva di Diego Perrin, mentre Malizia di Vilmo Bizel e Shakira de La Borettaz sono state premiate come le più combattive delle “leggere”.

Prima categoria, un altro sigillo di Suisse

Suisse di Ymac Frassy si èm confermata in prima categoria
Suisse di Ymac Frassy si è confermata in prima categoria

Come nel 2024, rischia quasi di passare in secondo piano il successo di Ymac Frassy con Suisse. Ed è un peccato, perché Suisse è una regina di altissimo profilo.
Reina dell’interregionale 2019, reina di concorso a Courmayeur 2022, La Salle 2023 e Valpelline 2024. Poi ha vinto alla Croix-Noireepica finale contro Caprice – e quest’anno ha fatto il bis.

Per lei, lo stesso discorso di Falchetta: a bocce ferme, domenica più tranquilla – per quanto si possa stare tranquilli alla Regionale – e senza intoppi, fatta eccezione per il debutto ai sedicesimi di finale contro Briganda dell’azienda Verney, in un remake della semifinale 2024 che ha avuto lo stesso esito dell’anno scorso.

Suisse ha battuto in finale Marmotta di Gimmy Dujany, vecchia volpe delle reines, che ha affrontato il concorso migliore della sua carriera. Poi, in finale, non era possibile chiedere di più: Marmotta ha affrontato la sfida nel modo migliore possibile, ma a metà della contesa si è capito chiaramente che Suisse aveva in pugno la situazione.

Marmotta aveva speso tanto nella semifinale contro Feronda di Massimiliano Garin, mentre dall’altra parte Suisse aveva affrontato una Bufera dei fratelli Arvat reduce da un quarto di finale durato un’ora (e non è un modo di dire).
Tutti si attendevano un abbandono rapido della reina di Donnas, che invece ha avuto l’ardire di attaccare Suisse: poi Bufera ha perso, ma tra gli applausi scroscianti della Croix-Noire.

Le quinte classificate sono Monella di Ronny Vial – protagonista dell’incontro epico con BuferaAllegra di Piero Busso, Paison di Jadir Vallet e Victoire di Gildo Bonin.
Le più combattive: Malibù di Lorenzo D’Albard e Victoire de La Borettaz.

Festa ad Arpuilles per Berlin

Berlin di Julien e Simon Charbonnier, reina del secondo peso
Berlin di Julien e Simon Charbonnier, reina del secondo peso

La seconda categoria è l’unica che cambia rispetto al 2024: Tiky di Italo Arlian – out con onore agli ottavi di finale – cede scettro e bosquet a Berlin di Julien e Simon Charbonnier, vincitrice a sorpresa del concorso dei pesi leggeri.
Brava e pure un po’ fortunata, perché in semifinale aveva trovato una Farouk di Renzo Marquis con la spia della riserva accesa da tempo.
In finale ha dimostrato il suo talento con Furie di Massimiliano Garin, bovina protagonista di un concorso in crescendo ma alla quale è mancato l’acuto finale.
L’altra semifinale aveva visto protagonista Liv di Matteo Consol, che aveva conquistato la prima qualificazione a Issime il 25 aprile scorso e che nessuno si aspettava a questi livelli.

Quinte Vilaine di Davide Grimod, Campiglia dell’azienda Verney, Rambla di Gilbo Bonin (che ha perso il corno nel match con Liv) e Reinetta di Yannick Martinod.

Le premiate per la combattività sono invece Alouette di Piero Busso e Reinetta di Dario Bétemps.

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