Una situazione sotto controllo, nonostante qualche “richiamo all’odine” sparpagliato qua e là.
Oggi, lunedì mattina, non è e non può essere un lunedì mattina qualunque, ma è il primo giorno di una “Fase 2” dell’emergenza Covid-19 che si sta compiendo, il primo di un weekend che ha visto riaprire locali ed esercizi pubblici, il primo in cui fare i conti con persone e attività a tutti gli effetti fuori dal “lockdown”.
Una situazione tutto sommato buona, per il Capoluogo regionale, che non ha mostrato le difficoltà che altre città – senza dubbio più grandi e “popolose” – hanno vissuto, e i cui problemi hanno riempito i notiziari in questi giorni.
A spiegarlo il comandante della Polizia locale Fabio Fiore: “Qualche assembramento c’è stato – racconta -, soprattutto da parte di ragazzi molto giovani, ma non c’è stata la necessità di grossi interventi. Abbiamo avvertito e cercato di sensibilizzare i cittadini, ma la situazione è sempre stata sotto controllo, veramente entro i limiti dell’accettabile”.
Limiti ecceduti di rado anche per la preoccupazione più grande, ovvero la difficoltà di gestire mascherine e distanze nei locali pubblici: “Anche in questo caso non abbiamo ricevuto grosse segnalazioni – prosegue Fiore -. Mi sembra che la gente abbia capito ma soprattutto che non abbia voglia di vivere un’altra chiusura delle attività”.
A fare eco a Fiore è il Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, che oltretutto concentra a sé anche la delega assessorile proprio alla Polizia locale: “La percezione è quella di una situazione abbastanza tranquilla, anche se è chiaro che possano esserci stati singoli casi un po’ ‘borderline’, questione da mettere in conto in una città da 34mila abitanti. Se facciamo però una valutazione complessiva del weekend direi che l’attenzione è stata abbastanza stata, anche se non tutti sono stati sempre completamente ligi sull’utilizzo della mascherina e sul rispetto delle distanze, ma è comprensibile, non possiamo pretendere che le persone siano dei ‘robot’”.
“Da come è stato segnalato – prosegue Centoz -, i titolari degli esercizi hanno preso subito provvedimenti dove si sono visti alcuni problemi. È chiaro che il tema della ‘movida’ è all’ordine del giorno, ma non mi è parso di vedere situazioni incontrollate”.
Anche perché il rischio di fondo, dopo due mesi e mezzo di locali ed esercizi chiusi a chiave, e a doppia mandata, quello di piombare nuovamente in “lockdown”, sembra essere stato piuttosto chiaro ai più.
“Io spero che il deterrente maggiore sia proprio quello di non voler vedere le attività chiuse nuovamente – chiude il Sindaco di Aosta -, sia a livello economico sia lavorativo, e anche perché per noi i controlli sono un dispendio di energia indescrivibile. Se tutti impariamo ad autoregolarci riusciremo ad uscire da questa situazione ed evitare rischi”.