"Dal 1 gennaio 2016, chiude la biglietteria di Pont-Saint-Martin e gli studenti e i pendolari dovranno andare a Verrès o salire ad Aosta per biglietti e abbonamenti". A svelare la notizia è l’Associazione Pendolari Stanchi, che ora è di nuovo sul piede di guerra. "Pare che
sia la volontà della Regione che, dopo aver chiuso la ferrovia dell’alta Valle, comincia l’opera di destrutturazione della linea Aosta-Ivrea togliendo i servizi collaterali, svuotando le stazioni, premiando il trasporto privato e rendendo sempre più difficile muoversi con il mezzo pubblico nella nostra regione e nella città di Aosta".
E non saranno le biglietterie automatiche a risolvere i problemi. "Ad oggi, infatti – scrive l’associazione in una nota – non possono emettere abbonamenti convenzionati o agevolati per gli aventi diritto, si rompono e non rispondono alle diverse problematiche che un viaggiatore giovane o anziano, residente o turista, italiano o straniero possono avere. Non saranno i tabaccai che notoriamente fanno un’altro mestiere e non sarà internet che è comunque un costo e non sostituisce la qualità e la efficienza che può dare la professionalità della persona umana".
"Ma accoglienza e prossimità non dovevano essere una priorità della Valle d’Aosta?", si chiedono i pendolari stanchi? Il 2015 poteva essere l’anno della svolta con il “passaggio di competenze” e, finalmente, con tutti gli strumenti a disposizione per progettare e realizzare una sistema di trasporto pubblico moderno ed efficace. I primi atti della Regione sono, invece, di chiusura e dismissione. Era meglio lo Stato. Sì, era meglio Roma ladrona, centralista e lontana che, almeno, ci garantiva uno standard minimo di servizi".