Ha festeggiato i suoi 80 anni percorrendo gli oltre 1000 km della via Francigena da Colle del Gran San Bernardo a Roma. Autore dell’impresa è parroco di Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Oyen e Etroubles Claude Duverney. Partito dal Colle del Gran San Bernardo il 18 agosto è arrivato nella Capitale il 28 settembre, dopo 42 giorni, non privi di imprevisti. Ad accoglierlo a Roma c’erano il senatore Albert Lanièce e l’ex deputato Ivo Collé.
Dalla Valle del Gran San Bernardo sono poi arrivati alcuni parrocchiani: il sindaco uscente di Bosses Corrado Jordan, l’ex sindaco di Saint-Oyen Mario Deffeyes e Maddalena Chenal. I festeggiamenti sono stati poi coronati, ieri, nel giorno del compleanno, dall’incontro con Papa Francesco, durante l’udienza, nel cortile di San Damaso.
“Una gioia immensa” racconta Claude Duverney, per quindici anni missionario in Senegal. “Ero seduto in prima fila, ho parlato con il Papa, che mi ha fatto gli auguri per i miei 80 anni e mi ha toccato le mani. Ho molta stima di lui, il modo che ha di accogliere gli altri e quello con cui spiega le sue parole”.
Nei 42 giorni di pellegrinaggio, Duverney si è dovuto confrontare con il maltempo e con le nuove tecnologie. “Volevo fare un viaggio da pellegrino, rivivere i tempi passati, arrivando a Roma a piedi. Non cercavo l’exploit, mi interessava l’esperienza in sé.” Prima di partire, il parroco ha dovuto organizzare la sua sostituzione. “Ne ho parlato con il Vescovo, che mi è ha lasciato libertà e mi ha dato molto sostegno, così come ho ricevuto collaborazione dagli altri preti. ”
Durante il viaggio non sono mancati i momenti difficili .”Ad un certo momento per via della pioggia il cellulare ha smesso di funzionare. Per fortuna mi trovavo nei pressi di Piacenza e ho trovato un amico che mi ha lasciato i numeri di altre persone che mi hanno aiutato. Il telefono è stato riparato, ma dopo un giorno e mezzo era di nuovo guasto. Ho dovuto farlo quindi sistemare nuovamente prima del passaggio sugli Appennini.”.
Lungo il percorso l’uomo ha camminato a lungo da solo. “Sono stato solo nelle 15 tappe in Pianura Padana, poi ho incontrato soprattutto dei giovani, che però camminavano più veloce di me. I contatti avuti in questi giorni sono stati molto interessanti, ho trovato tanta generosità e aiuti esterni, la gente è più disponibile di quanto si pensi. Sono contento di aver vissuto questa esperienza, che è stata molto diversa da quella che avevo inizialmente immaginato”.