“L’abbiamo presa”. Esordisce così Filippo Oggioni, neo chef stellato del Vecchio Ristoro di Aosta commentando la grande impresa dello storico locale del capoluogo in un anno da dimenticare per gli esercizi commerciali. Un traguardo raggiunto dallo chef e dal suo socio Paolo Bariani che, dopo una lunga esperienza insieme a Courmayeur (erano al Dandelion di La Palud), si sono spostati in centro città per riuscire ad arrivare nell’olimpo dei grandi della ristorazione italiana: “Abbiamo iniziato questo percorso l’anno scorso, a Courmayeur stavamo molto bene, ma siamo davvero ambiziosi, volevamo riuscire ad arrivare qui. Con Alfio (Fascendini, ex patron del ristorante n.d.r.), ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di riprendere questa realtà storica sapendo che lui aveva deciso di non continuare”.
Una buona stella, è il caso di dirlo, che già in passato aveva premiato la vecchia gestione del locale di via Tourneuve e che finalmente porta la Valle d’Aosta di nuovo sulla guida (l’ultima volta è stato lo scorso anno con lo chef del Petit Royal di Courmayeur, Paolo Griffa n.d.r.).

In un anno che per Filippo e Paolo è durato molto meno, tra chiusure, riprese, interruzioni e un grande lavoro sul delivery e l’asporto d’autore, questa stella corona l’impegno e la tenacia, oltre che la voglia di arrivare tra i migliori: “Lo sapevamo già da qualche giorno – ammette Filippo -, abbiamo avuto il tempo di metabolizzare la cosa e anche di tornare con i piedi per terra per lavorare ancora e bene”. L’emozione dei giorni scorsi lascia spazio anche alla concretezza del duo, che, poche settimane fa, ha anche ricevuto 2 forchette dal prestigioso Gambero Rosso, a prova dell’anno incredibile che si sta per chiudere.
La cucina di Filippo è improntata sull’utilizzo di materie prime freschissime, tutto ciò che è congelato o surgelato è bandito dal locale e non viene nemmeno preso in considerazione. Il filone a cui tutto si ispira è quello della scuola di Gualtiero Marchesi e più precisamente di uno dei suoi discepoli: Silvio Salmoiraghi, “che è un po’ il mio fratello maggiore della cucina, l’enciclopedia che consulto quando ho dei dubbi o quando cerco nuove ispirazioni”, scherza lo chef.

“La nostra è una piccola realtà, non siamo una potenza, siamo un’attività che deve fare attività – continua Oggioni -; siamo 3 in cucina e 2 in sala, ma questa stella la vogliamo dedicare anche ad Aosta, alle persone che finora abbiamo conosciuto, specialmente agli esercizi commerciali della zona di Piazza Roncas e via Croce di Città che ci hanno accolto e ci hanno subito fatto sentire apprezzati, oltre che ai nostri clienti, storici e nuovi, è per loro che lavoriamo duramente e saranno sempre la nostra più grande soddisfazione”.

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Siamo stati al Vecchio Ristoro l’anno scorso e abbiamo trovato veramente l’eccellenza assoluta: nell’accoglienza, nell’ambiente, nel servizio e naturalmente nelle materie prime e nella magia con cui lo chef Filippo Oggioni ha saputo combinarle in piatti incredibili. Complimenti a tutti e arrivederci!