Fogne e depuratori: euromulta in arrivo per Aosta e la Valdigne?

L’Unione Europea ha inviato all’Italia un "parere motivato", ovvero una procedura d'infrazione affinché siano depurate le fogne degli agglomerati con più di 10 mila abitanti i cui scarichi finiscono in aree "sensibili".
Società

La gestione dell’acqua pubblica e il problema dello smaltimento dei rifiuti rappresentano due temi di grande attualità che in questi ultimi mesi hanno interessato amministratori e opinione pubblica non solo a livello nazionale, ma anche in Valle d’Aosta.

Sulla materia che lega insieme le due questioni, cioè lo scarico delle acque reflue, è voluta intervenire anche l’Unione Europea inviando all’Italia, il 19 maggio scorso, un "parere motivato", ovvero una procedura d’infrazione affinché siano depurate le fogne degli agglomerati con un numero di abitanti superiore a 10 mila, i cui scarichi finiscono in aree "sensibili" (come ad esempio il delta del Po).

Tra i 143 agglomerati segnalati nel documento redatto dal commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, oltre a grandi centri come Padova, Vicenza, Udine, Monza, Brescia, Perugia e Cagliari, ci sono anche Aosta e La Salle, che nonostante conti soltanto 2300 abitanti è stato inserito nella lista perché ospita un vecchio depuratore risalente agli anni 70, oggi a servizio di tutta la comunità montana.

I soggetti interessati rischiano di dover pagare una multa tra gli 11 mila e i 714 mila euro per ogni giorno di ritardo nella messa in regola degli impianti: l’Unione europea ha dato infatti agli italiani due mesi di tempo prima di portare la vicenda alla Corte europea di giustizia.

La situazione di Aosta…
“Noi siamo in regola, sia per l’impianto fognario che per il depuratore – ha replicato l’assessore all’Ambiente del capoluogo, Delio Donzel – inoltre la notizia (apparsa martedì scorso anche sul Sole 24 Ore, ndr) ci coglie un po’ di sorpresa, perché non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione in merito. Per comprendere meglio la situazione sono stati mobilitati gli uffici dell’Assessorato regionale dell’Ambiente, anche perché abbiamo il sospetto che nel nostro caso si tratti di un errore dovuto a una non corretta trasmissione di alcuni dati”.

Dalla Regione fanno sapere che effettivamente il procedimento d’infrazione è noto, anche se l’agglomerato di Aosta è inserito nell’elenco per una questione che non riguarda il depuratore ma alcune zone che non sarebbero ancora servite da idonei sistemi di trattamento.

“In pratica l’Unione Europea contesta le fosse Imhoff – spiega l’Assessore Zublena – servizi individuali che non sono equiparati a quelli del depuratore (nella zona di Aosta operano su circa il 2% del totale delle acque reflue, ndr), senza capire che il tipo di trattamento da loro richiesto non può essere effettuato dappertutto, soprattutto nelle zone montagna”. Da qui la richiesta, che sarà inoltrata all’UE, di riconsiderare la posizione dell’agglomerato di Aosta, comprendente oltre a tutti i comuni della Plaine, anche Doues, Bionaz, Valpelline e Gignod.

…e quella della Valdigne
A La Salle, invece, l’amministrazione comunale pare non sapere nulla. “La gestione del depuratore è in mano alla comunità montana – spiega il sindaco, Cassiano Pascal – ma confermo che anche noi non abbiamo ricevuto segnalazioni in merito”.

Il presidente della Valdigne – Mont Blanc, Riccardo Bieller, spiega che “i lavori di sistemazione del vecchio impianto non sono mai stati completati del tutto, a causa d’innumerevoli rinvii e problemi sopraggiunti nel corso degli anni. Comunque, contiamo di partire a breve con la gara d’appalto per la realizzazione del nuovo depuratore: credo che questo basterà per non incorrere nella multa”.

A novembre dello scorso anno, la giunta regionale ha stanziato circa 23 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto a servizio della Valdigne, intervento inserito nel secondo piano operativo d’intervento sui servizi idrici che prevede una spesa complessiva superiore ai 42,4 milioni di euro.

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