La storia di Franco Spataro parte da molto lontano: originario di Champoluc, classe 1971, è un amante della montagna e dei viaggi. Fin da piccolo con la famiglia percorre tanti sentieri della Valle e proprio tra quelle montagne inizia un’altra delle sue passioni: l’arrampicata. Già prima di diplomarsi presso l’Istituto Professionale Regionale di Aosta, Franco, grazie ad un amico di famiglia di Ayas che di mestiere faceva il camionista, coglie l’opportunità di visitare innumerevoli luoghi accompagnandolo durante alcuni suoi viaggi di lavoro in giro per le capitali europee.
Dopo le scuole superiori il suo percorso formativo prosegue a Torino, dove si iscrive al Politecnico di Torino e fa amicizia con un gruppo di ragazzi di Ivrea che aveva l’abitudine di frequentare Taizé, un piccolo Comune francese noto per i ritrovi di ragazzi in ambito religioso. Franco partecipa con piacere alle loro attività e, grazie a queste iniziative, ha l’occasione di visitare molti altri Paesi, tra cui Polonia, Austria, Cecoslovacchia e Regno Unito.
Parallelamente al viaggiare, Franco continua a coltivare la sua passione per la montagna e, in Francia, ottiene la certificazione di accompagnatore di media montagna.
All’inizio degli anni ’90 si fa convincere dal fratello Marco ad affrontare la selezione da Guida Alpina: “Mio fratello è stato fondamentale, è lui ad avermi spronato a iscrivermi. È stata una scelta dettata sia dalla mia passione sia dalla necessità di iniziare a lavorare”. Una volta ottenuta l’abilitazione, Franco inizia quindi a lavorare come guida e nel Soccorso Alpino Valdostano.
Anche il percorso universitario in Ingegneria Ambiente e Territorio lo aiuta a visitare nuovi Paesi: infatti, grazie all’opportunità di svolgere un tirocinio in un sito minerario, parte alla volta dell’Argentina. Non sazio, l’anno successivo decide di ripartire, questa volta diretto in Australia: “Ero molto attratto da questo territorio e sono partito un po’ all’avventura. Ho attraversato in autostop il Paese, da Perth a Sydney, dormendo spesso in tenda. L’anno successivo ho ripetuto l’esperienza, questa volta in Sud Africa, dove mi sono nuovamente spostato spesso in autostop, nonostante in questo caso il Paese fosse meno sicuro”.
Nel 1998, durante un turno al Soccorso Alpino Valdostano, avviene un incontro che ha dell’incredibile: “Mentre eravamo di rientro da un soccorso a bordo dell’elicottero, sento parlare via radio di una ragazza che chiedeva aiuto, in inglese, per poter atterrare in aliante ad Aosta. Alla fine del soccorso sono riuscito a far quattro chiacchiere con lei, scoprendo che era originaria del Galles e cresciuta in Sud Africa. Abbiamo così avuto modo di conoscerci meglio anche nel periodo successivo: lei viaggiava molto per lavoro e io, per andare a trovarla, ho avuto modo di visitare parecchi paesi europei. In occasione di un suo ritorno in Valle, l’ho portata ad arrampicare allo spigolo del Sarezza e in cima al Breithorn Occidentale, mentre lei mi ha fatto volare per la prima volta in aliante. Pochi mesi dopo, questa ragazza ha deciso di prendersi un anno sabbatico per girare il mondo e io, approfittando delle ferie, sono riuscito a raggiungerla in Canada, Alaska e Nuova Zelanda. Il nostro rapporto è andato via via consolidandosi e, qualche anno dopo, ci siamo sposati”.
Nel 2000 si presenta una nuova opportunità lavorativa per Franco: “Grazie al mio percorso e al fatto che conoscessi oltre all’italiano il francese, l’inglese e un po’ di spagnolo, la Azimut mi ha selezionato per entrare in azienda. Inizialmente sono stato incaricato di occuparmi del mercato extra europeo per la manutenzione e le garanzie nel settore degli yacht e dopo qualche anno, l’azienda mi ha trasferito in Florida per seguire i mercati del Nord e Sud America. La mia compagna ha così deciso di lasciare nuovamente il suo lavoro e venire a vivere con me in Florida per 6 mesi. Durante le ferie, in Zambia, abbiamo deciso di sposarci e…di andare a vivere in Australia”.
Franco continua fino al 2008 a lavorare nell’industria nautica e, nel mentre, studia e si fa riconoscere il titolo di ingegnere meccanico in Australia. La voglia di viaggiare non si attenua negli anni, tanto che Franco e la moglie partono per trascorrere tre mesi in Sud America. Al loro rientro, Franco fa parecchi colloqui per un nuovo lavoro e riceve un’offerta da un’azienda che lo incarica di occuparsi del servizio tecnico dei macchinari usati nella manutenzione delle navi della Marina Militare australiana e nelle strutture nell’ingegneria civile: “Una bella opportunità, perché l’azienda si occupa di navi, sottomarini, ma anche di ingegneria civile. Faccio questo lavoro da ormai quattordici anni, ho spesso l’opportunità di viaggiare e, oggi, seguo in particolare l’introduzione delle nuove tecnologie per incrementare la produttività in vari settori dell’azienda.”
L’Italia è ormai un ricordo lontano: “A oggi sono quasi più gli anni che ho trascorso all’estero che quelli in cui sono stato in Italia. L’aspetto maggiormente positivo dell’Australia è dato dal buon clima e dalla presenza di tanti luoghi ancora molto selvaggi dove si possono fare innumerevoli attività all’aperto. Ormai qui ho le mie abitudini, durante il tempo libero arrampico, faccio canyoning, mountain bike e volo in aliante. In questa terra ho costruito la mia famiglia: ho una figlia, viviamo a Sydney che è una bella città non lontano dalle Blue Mountain (che mi ricordano la mia Valle), in pochi minuti da casa sono al mare o nei bellissimi parchi molto estesi che sono parte integrante di questa bellissima città. Devo ammettere, però, che la Valle d’Aosta ogni tanto mi manca. È un bel paese con innumerevoli potenzialità, con persone molto accoglienti e dove ho moltissimi amici. Non appena il lavoro me lo permetterà ne approfitterò per tornarci!”.