Giornata della memoria, Rollandin ricorda Don Cirillo Perron “Giusto tra le nazioni”

La medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, e ai familiari dei deceduti è andata quest'anno alla memoria di Emilio Avantey.
Società

Celebrazioni per la Giornata della memoria questa mattina a Palazzo regionale. La medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, e ai familiari dei deceduti è andata quest’anno alla memoria di Emilio Avantey. Avantey, nato a Chesallet il 13 marzo1926 è stato deportato dal 1° settembre 1944 al 1° maggio 1945. 

Prima di consegnare l’onorificenza Rollandin ha voluto ricordare "l’impegno e il coraggio di un altro valdostano che, in quegli anni di sofferenze, di pregiudizi e di dolore, si adoperò per salvare la vita di un bimbo ebreo: Don Cirillo Perron, il cui nome si aggiungerà ai Giusti tra le nazioni, sulla lapide del giardino che circonda il Museo Yad Vashem a Gerusalemme. La comunicazione dell’alta onorificenza al nostro concittadino, scomparso nel 1996, è arrivata pochi giorni fa".

Promotore dell’onorificenza è stato Giulio Segre a cui don Cirillo ha salvato la vita e che oggi ha Saluzzo, città dove vive, ha voluto ricordare Don Perron. "Avevo 7 anni – ha ricordato in sinagoga Segre, 76 anni  – quando vennero a prenderci. Grazie all’aiuto di un parroco rimasi nascosto un anno e mezzo in Valle d’Aosta e mi salvai". 

Oltre al Presidente della Regione, erano presenti alla cerimonia a Palazzo regionale Carlo Guaramonti, Presidente della Federazione regionale dell’Associazione nazionale ex Internati e alcune classi del Liceo Classico di Aosta. 

"Dobbiamo guardare a Don Cirillo e a Emilio Avantey – come all’espressione della solidarietà, della tenacia, del coraggio e della forza d’animo: qualità che rendono immortali gli uomini e i valori che dobbiamo regalare ai nostri figli e a cui dobbiamo tendere, ogni giorno".

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