Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, polemiche sulla Consulta

Quest'anno le istituzioni non hanno finanziato nessuno degli eventi e l'unica realtà ad avere a disposizione dei fondi, la Consulta, ha deciso di investirli in una conferenza con la De Laurentis. Scelta non condivisa dalla "Rete 25 novembre".
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Società

Dopo il susseguirsi di dimissioni in seno alla Consulta regionale per le Pari opportunità – l’ultima di una lunga serie, quelle della Presidente, Luciana Blanc Perotto, poi ritirate – sull’organismo, istituito da una legge del 2009, ritornano ad accendersi le polemiche. La querelle questa volta ruota attorno all’organizzazione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Quest’anno infatti le istituzioni non hanno finanziato nessuno degli eventi e l’unica realtà ad avere a disposizione dei fondi, la Consulta, ha deciso di investirli in una conferenza (il 25 novembre alle 21 a Palazzo regionale) che vedrà come protagonista Veronica De Laurentis, la primogenita di Dino e di Silvana Mangano, autrice di un’autobiografia sul tema della violenza.  L’iniziativa, costata 7mila euro, non è piaciuta alle altre realtà che compongono, insieme alla Consulta, la “Rete del 25 novembre”, come rimarcato oggi nella conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti.

“Il tempo delle conferenze, chiuse nei saloni – ha sottolineato Viviana Rosi dell’Associazione Dora –  per noi è passato, dobbiamo ora andare per strada e sensibilizzare la società e non pagare 7 mila per una serata con una ricca signora, di cui molti hanno già letto o sentito parlare alla televisione. Al massimo, con quei 7 mila euro, potevano organizzare qualcosa nelle scuole”.  La Rosi ha poi attaccato le istituzioni – assente "giustificato" l’Assessore Lanièce – "se parliamo di prevenzione, dobbiamo anche finanziarla, non possiamo pensare che la società civile possa supplire alle mancanze del pubblico". E sul tema Patrizia Scaglia dell’Assessorato regionale alla Sanità ha ricordato come "ad oggi nulla sia stato fatto ad esempio sul trattamento del maltrattatore”.

Il fronte dei contrari alla serata con la De Laurentis ha cosi messo in piedi alcune iniziative, finanziate sempre dalla Consulta con 2 mila euro. Il primo appuntamento è per venerdì 23 novembre alle ore 21 quando all’Atelier Aleph di via Martinet arriverà a parlare di “La violenza contro le donne nelle guerre dimenticate”, Silva Bona, operatrice di Emergency.

Il giorno successivo la popolazione valdostana sarà protagonista di due iniziative. In piazza Chanoux e in via De Tillier è in programma un Flash mob che vedrà dei ballerini di tango, danzare, senza sottofondo musicale, per “sottolineare l’aspetto delle forte relazione amorosa fra sessi”. In contemporanea sempre in piazza Chanoux, in via De Tillier, angolo via Lostan e all’Atelier Aleph saranno allestiti, dalle 17 alle 19, dei set fotografici di “Io dico no”. “Il problema della violenza sulle donne non riguarda solo il genere femminile. – spiega Viviana Rosi – Con questa iniziativa vogliamo sensibilizzare anche gli uomini a dissociarsi dalla violenza fisica, facendosi fotografare con un cartello con su scritto “Io dico no”. Le fotografie saranno inviati al sito www.noino.org uomini contro la violenza sulle donne e pubblicate in un apposito blog. Sono ammessi anche autoscatti.

Lunedì 26 novembre dalle 14.30 nell’aula magna dell’Università i 125 operatori (sanitari, forze dell’ordine ecc) che hanno preso parte al progetto “Orizzonti” si ritroveranno per riflettere e presentare i risultati.
Infine a gennaio "la Rete 25 novembre" ha invitato a parlare la semiologa Giovanna Cosenza sul tema “stereotipi e violenza: l’immaginario che condiziona”.
Nel frattempo per fare conoscere il “Centro contro la violenza sulle donne” nei prossimi mesi partirà una campagna informativa con la distribuzione di shopper in 44 farmacie valdostane.

 

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