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© Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta
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In occasione del Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, la Valle d’Aosta ha reso omaggio a due nuove figure simbolo del lavoro etico e competente: Giuseppe Ramolivaz e Mauro Fary. A loro è stata conferita la Stella al Merito del Lavoro 2025 nel corso di una cerimonia istituzionale nella Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, alla presenza del presidente della Regione Renzo Testolin, del Console dei Maestri del Lavoro Ezio Tognettaz e delle principali autorità regionali.
Nel suo intervento, Testolin ha sottolineato la necessità di riflettere sul valore del lavoro come elemento centrale di sviluppo per il territorio: “Credo che ognuno di noi debba interrogarsi su ciò che può mettere a disposizione per arricchire e migliorare la situazione lavorativa del proprio contesto socio-economico”. Ha richiamato l’impegno della pubblica amministrazione verso una visione del lavoro “identitaria, legata alle caratteristiche naturali, culturali e sociali della Regione”.
Il presidente ha ricordato gli ambiti strategici su cui si sta investendo, dal turismo alla valorizzazione delle risorse naturali, annunciando anche un disegno di legge per strutture di accoglienza dedicate ai lavoratori stagionali. Testolin ha inoltre rivendicato il recente rinnovo contrattuale nel comparto unico regionale, “un passo per restituire dignità e attrattività all’amministrazione pubblica”.
In parallelo, l’assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha richiamato con un messaggio di questa mattina l’attenzione sulla necessità di rafforzare la qualità del lavoro: “Un lavoratore su quattro in Italia è povero. Il nostro obiettivo è garantire sicurezza, dignità e giusta retribuzione. Per questo abbiamo lanciato nel 2023 l’Alleanza per il lavoro di qualità”. L’assessore ha annunciato per giugno un evento pubblico dedicato all’attrattività del lavoro in Valle.
A chiudere le riflessioni, il deputato Franco Manes ha ricordato il messaggio del presidente della Repubblica Mattarella, sottolineando come “il lavoro non possa mai essere separato dalla dignità della persona”. Un valore, ha detto, incarnato dai due Maestri del Lavoro premiati: “Giuseppe e Mauro sono esempio concreto di ciò che il lavoro può rappresentare per la persona e per la comunità”.
Una risposta
Chiedo all’Assessore al Bilancio come queste belle intenzioni pre-elettorali si conciliano con quella di istituire un ente di diritto privato per gestire lavoratori che difficilmente arriveranno a 67 anni per richiedere la pensione, visto che il loro è un lavoro usurante non riconosciuto tale.
Bello l’aumento con gli arretrati, che mi spettavano prima e “non me li hai dati”, e che torneranno indietro con gli acciaccati, se arriveranno pensionati.
Appuntamento al buio nel nuovo ente … o in Svizzera.