Gli alunni di Valpelline accolgono i “gemelli” francesi

Scambio culturale tra ragazzi delle scuole primarie: i giovanissimi savoiardi sono in Valle per un soggiorno di scambio culturale, in attesa di ricambiare l'ospitalità. Il progetto è finanziato dall'Unione Europea.
La scuola materna di Valpelline
Società

Si preparavano da mesi gli alunni delle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria di Valpelline. Oggi finalmente potranno conoscere i loro coetanei francesi di Saint-Pierre en Faucigny, cittadina dell’Alta Savoia gemellata con la Saint Pierre valdostana. Sono ben 54, accompagnati da due insegnanti, e vengono in Valle d’Aosta per partecipare all’iniziativa finanziata dal fondo europeo Peef Alcotra intitolata “Alla scoperta della cultura e del patrimonio locale“.

I francesi troveranno ad accoglierli ventun alunni valdostani, accompagnati dai loro insegnanti. Il programma del soggiorno è intenso, e precede un percorso di scoperta del territorio, a cominciare da una visita guidata della città di Aosta. La tappa successiva è la neonata “Maison des anciens remèdes” di Jovençan, seguita dalla scuola di Valpelline e da un vicino centro di stagionatura delle fontine. Domani l’appuntamento è con il castello di Introd e il Parc animalier. Infine, un po’ di svago con due attività di animazione e gioco che serviranno a fare conoscere i bambini tra loro e a rilassarsi prima della partenza dei francesi.

Il 30 e 31 maggio prossimi i valdostani ricambieranno la visita andando a Saint-Pierre en Faucigny per imparare come funziona la scuola francese, e scoprire storia, cultura e tradizioni dei loro vicini transalpini. Un altro obiettivo evidente è quello di promuovere l’uso del francese tra i più piccoli, impiegando la lingua per comunicare realmente con altre persone, al di là delle normali attività scolastiche.

I gemellaggi e gli scambi scolastici rappresentano un’importante risorsa per imparare a conoscersi al di là delle frontiere. Alla fine di questa duplice esperienza italo-francese i ragazzi elaboreranno un breve testo che, ispirandosi al film “La trace” del regista francese Bernard Favre, evidenzierà i punti in comune e le differenze tra i due territori alpini.

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