OPERATORI DI SOSTEGNO. tutti parlano del nostro lavoro:Possiamo farlo anche noi?
In merito all’articolo pubblicato Sabato 24 Settembre sulle pagine de La Stampa, dal titolo: “operatori di Sostegno – La regione: “Abbiamo garantito il Servizio”, la Dott.ssa Badery “spiegava” che la Regione ha ritenuto indispensabile mantenere invariato il servizio rivolto ai ragazzi disabili delle scuole valdostane. Scelta apprezzabile, se non fosse che gli operatori di sostegno, nel passaggio dal contratto di lavoro regionale a quello privato, sono stati assunti con un inquadramento professionale notevolmente inferiore a quello precedente.
Tale profilo esclude completamente la dimensione progettuale didattica e anche educativa , che fino ad ora ha rappresentato l’aspetto più significativo del lavoro dell’operatore di sostegno, limitando, dal punto di vista normativo, le mansioni possibili ad attività di tipo esecutivo ed assistenziale. Inoltre,il passaggio dal datore di lavoro pubblico a quello privato comporta:
− una riduzione dello stipendio di circa 500 € (comprendendo tra l’altro il mancato riconoscimento dell’indennità di bilinguismo per una categoria alla quale viene richiesto di continuare a svolgere attività didattiche ed educative in lingua francese);
− la mancata fruizione dei buoni pasto durante l’accompagnamento e l’assistenza in mensa dei ragazzi (momento fondamentale per la promozione dell’autonomia personale, elemento forse sconosciuto alla Società di Servizi spa e a chi per essa);
− il passaggio oneroso a carico del lavoratore, dalla cassa di previdenza INPDAP a quella INPS.
Tuttavia, al fine di garantire la medesima qualità del servizio e per senso di responsabilità nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie, gli operatori di sostegno hanno deciso di garantire i medesimi impegno, professionalità e prestazioni.
Inoltre la Regione dovrebbe spiegare alle famiglie e ai cittadini in base a quali valutazioni siano stati assunti dalla Società di Servizi SpA operatori valutati come non idonei da una commissione d’esame dello stesso datore di lavoro.
Le richieste degli operatori di sostegno riguardano innanzitutto la necessità di arrivare alla definizione di un inquadramento contrattuale corrispondente alle responsabilità e agli interventi prestati, vedendo riconosciute le caratteristiche di eccellenza del servizio delle quali la Regione si è più volte fregiata, potendo così legittimamente continuare ad esercitarle.
Infine, è vera la dichiarazione della dott.ssa Badéry “abbiamo garantito il servizio”, ma il soggetto della frase non può essere la Regione, bensì ogni singolo operatore di sostegno che ha accettato l’incarico al fine di consentire l’erogazione del servizio e permettere anche agli alunni valdostani disabili di essere ammessi a scuola fin dal primo giorno. Infatti, il contratto di lavoro in questione è stato proposto Venerdì 09/09/2011 con inizio dell’attività Lunedì 12/09/2011.
Certi di aver fatto un po’ di chiarezza riguardo il nostro lavoro di cui tutti, tranne noi, sino ad oggi hanno continuato a parlare, restiamo in attesa di risposte.
Gli Operatori di Sostegno
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