“Duecentosessanta milioni di euro: tanto chiedono allo Stato italiano i discendenti maschi di casa Savoia per i danni morali subiti dal lungo esilio. Quanto dovrebbero chiedere allora gli italiani e i valdostani ai Savoia perché il loro illustre predecessore Vittorio Emanuele III, lui sì re, ha lasciato mano libera a Mussolini, ha precipitato l’Italia e la Valle d’Aosta nella Seconda Guerra Mondiale e firmato le scandalose leggi razziali?“.
Questo quanto si legge in una nota dei Giovani Comunisti Valdostani che hanno lanciato un appello a tutte le forze progressiste e democratiche valdostane affinché i discendenti di Casa Savoia vengano invitati a non mettere più piede in Valle d’Aosta.
La presa di posizione dei Giovani Comunisti fa seguito alla recente richiesta avanzata ufficialmente allo Stato italiano da Vittorio Emanuele di Savoia e Emanuele Filiberto, del riconoscimento di danni morali, in aggiunta alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica italiana, per la violazione dei diritti fondamentali dell’uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana.
“Cosa dire poi – si legge ancora nel comunicato – della Valle d’Aosta? I Savoia e Mussolini sono colpevoli delle stragi che hanno insanguinato i nostri territori, delle deportazioni di uomini e donne valdostani e valdostane, sono responsabili insieme con la belva nazifascista della morte di Emile Lexert e Emile Chanoux. Militanti, giovani, partigiani. Ma, visto che il sedicente principe ha sempre rifiutato ogni addebito su quel fronte, potremmo fermarci al recente passato: quando Vittorio Emanuele nel 1978 è stato accusato di aver ucciso con una fucilata un ragazzo che stava dormendo in una barca vicina, ma riuscì a farla franca («Anche se avevo torto… devo dire che li ho fregati» disse una volta scampata la galera); è stato iscritto alla Loggia Massonica P2, tesa a sovvertire l’ordine Costituzionale dello Stato italiano; nel 2006 è stato arrestato per associazione a delinquere. Senza contare che prima è stato indagato per un traffico internazionale di armi“. Sulla questione i Giovani Comunisti hanno annunciato una petizione.
Il Governo italiano, che ha ricevuto la richiesta in una lettera di circa sette padine, ha già rimandato al mittente la sua replica evidenziando che il governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che sta valutando a sua volta una richiesta di danni all’ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche.