I messaggi di cordoglio del mondo politico valdostano sulla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II

Anche il mondo politico valdostano si è unito fin da subito al cordoglio per la scomparsa del Santo Padre che con la Valle d'Aosta e con le sue montagne ha sempre avuto un rapporto privilegiato. Il presidente della Regione Carlo...
Società

Anche il mondo politico valdostano si è unito fin da subito al cordoglio per la scomparsa del Santo Padre che con la Valle d’Aosta e con le sue montagne ha sempre avuto un rapporto privilegiato. Il presidente della Regione Carlo Perrin, in una nota inviata ieri mattina alle autorità vaticane, ha evidenziato tra l’altro come “nel corso di questi ultimi anni abbiamo avuto l’onore di ospitare nella nostra Valle questo grande protagonista della storia contemporanea, in occasione dei suoi soggiorni di riposo e preghiera e abbiamo anche avuto il privilegio di condividere con lui momenti indimenticabili di serenità, nel cuore delle nostre montagne”. “Uomini di questa levatura e autorevolezza – conclude Perrin – non muoiono mai veramente poiché la loro eredità di valori lascia un segno indelebile nei nostri cuori”.
Il presidente del Consilgio regionale Ego Perron ha voluto esprimere il cordoglio per questa scomparsa in una nota dove ha sottolineato come “il Papa abbia saputo creare un bellissimo rapporto di umanità e semplicità infondendo forza e fede in tutti noi”. “Abbiamo perso – aggiunge Perron – una delle figure più amate nella terra tutta e la sua morte segna l’umanità intera perché ha sempre saputo indirizzare il corso della storia da grande protagonista e mai da spettatore”.
Profondo il dolore è stato poi manifestato, sia come cattolico che come valdostano, dall’assessore Alberto Cerise, che dal momento in cui il Santo Padre scelse la Valle d’Aosta come luogo di riposo e riflessione, è sempre stato suo accompagnatore nelle escursioni estive sulle montagne valdostane. “Ci è venuto a mancare un punto di riferimento certo per la vita terrena e per la nostra spiritualità, ma continuerà ad essere una guida che ci accompagnerà per sempre”, ha aggiunto Cerise che nei giorni di malattia del Papa è sempre stato in contatto con i più stretti collaboratori di Giovanni Paolo II. “Ho avuto il grande onore di stargli vicino in lunghe camminate ed in più occasioni di aver potuto servirlo: per questo sento il dovere di essere a Roma per le esequie ed accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio terreno”.
Il sindaco di Aosta Guido Grimod si è unito al dolore per la scomparsa del Santo Padre tramite una nota in cui ha evidenziato il profondo cordoglio dell’Amministrazione comunale. “Nei quasi ventisette anni di Pontificato, – ha dichiarato Guido Grimod – il suo impegno per la pace nel mondo e per la cultura del perdono è stato esemplare. Con i suoi ripetuti messaggi e con i viaggi nei paesi che un Papa non aveva mai visitato prima, ha reso evidente, all’umanità, soprattutto ai giovani, il valore della fede. Incredibile comunicatore, come dimostrò anche nella visita pastorale del 1987 al nostro comune, capace di raggiungere anche le persone più distanti dalle posizioni cattoliche, Karol Wojtyla lascia un’eredità che ne rende indelebile il ricordo”.

Questa mattina alle 9,30 è stato Mons. Giuseppe Anfossi insieme alle autorità regionali a porre la firma sul “Registro delle Firme” appunto, messo a disposizione del pubblico nella saletta di Palazzo regionale ad Aosta in piazza Deffeyes. Sul registro delle Firme”, coloro che ne sentiranno la necessità potranno esprimere il cordoglio per la morte di Giovanni Paolo Secondo scrivendo brevi messaggi. L’apertura del “Registro delle Firme” è stata disposta dal Presidente della Regione, Carlo Perrin, dopo la proclamazione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri dei tre giorni di lutto nazionale, durante i quali fino ai funerali del Papa, su tutti gli edifici pubblici saranno esposte le bandiere a mezz’ asta in segno di cordoglio. Il registro delle firme’ è accessibile da questa mattina alle 9,30 fino alle 19 e domani dalle ore 8 alle ore 19. Il registro sarà poi trasmesso a monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo della diocesi di Aosta.

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