Il vino valdostano continua la cavalcata trionfale sui mercati più interessanti del mondo. Questa volta, tocca al Petite Arvine di Di Francesco-Gasperi a volare oltreoceano, addirittura dal celebre Joe Bastianich, per farsi scoprire dai palati più raffinati ed esigenti di Boston e New York, le città regine dell’East Coast. La viticoltura valdostana, definita giustamente eroica, non si avvale di numeri paragonabili a quelli delle altre regioni italiane, ma può contare sulla tenacia dei suoi attori principali: i viticoltori. Stefano Di Francesco, proprietario e viticoltore, spiega ancora emozionato come il suo vino sia arrivato fino negli Stati Uniti: “Nel 2016 mi contatta via email un certo Nick Mucci, di Boston, importatore di vini italiani negli USA. È un giovane ragazzo che ha studiato in Italia per tanti anni ed è innamorato della enogastronomia italiana. Ha sentito parlare bene dei miei vini da un suo amico produttore piemontese, viene quindi a trovarmi a casa da Boston e nasce subito un bel rapporto di amicizia e stima reciproca. Nick si innamora anche della Valle d’Aosta e mi ordina subito 300 bottiglie tra Fumin e Petite Arvine per il solo mercato di Boston”.
L’anno di svolta per Stefano (e anche per il suo importatore), è il 2018. L’anno scorso infatti, Nick torna a Saint-Pierre, visita insieme all’amico altre cantine e decide poi di diventare importatore per conto proprio anche su New York. La collaborazione funziona per entrambi e Mucci ordina circa 500 bottiglie tra Fumin e Petite Arvine per alcuni ristoranti della Grande Mela, inizia così l’avventura newyorkese per la Di Francesco-Gasperi, che però mantiene la testa ben salda a Saint-Pierre: Stefano è avvocato e il suo amore per il vino è una questione di famiglia, oltre che una vera passione, su e giù per le vigne (circa un ettaro e mezzo), esposte al sole dell’adret e dove, spesso con difficoltà e ostacoli, il vino prodotto non ha numeri esagerati, ma punta sulla qualità e sul sentimento che racchiude.
Arrivare a New York significa però anche tornare a casa per i vini di Stefano: “Oggi Nick mi ha scritto una email complimentandosi con noi, perché ha appena venduto la nostra Petite Arvine 2018 al ristorante “Il BABBO” di New York e mi sottolinea che è un ordine importantissimo perché, a prescindere dalla rilevante quantità (180 bottiglie), è il ristorante italiano più in voga di tutta New York (il proprietario è il famoso Joe Bastianich ndr). La mia gioia aumenta anche perché ho un legame forte e storico con New York, mia nonna Ovide, che ora non c’è più, è nata lì nel 1905, quindi è ovvio che mi si stringa il cuore, è come tornare e lei sarebbe senz’altro fiera di me e del nostro lavoro”.
Tornare a New York senza dimenticare da dove si viene e l’odore della terra di casa: “Non voglio minimamente paragonarmi a nessuno dei grandi produttori, mi riferisco anche a quelli valdostani, ma sapere che un vino di nicchia come il mio sia apprezzato anche a New York in un ristorante così glamour mi ha reso davvero molto felice”.